
Roberto Nicastro
Arezzo, 2 gennaio 2016 - «Per le quattro banche abbiamo manifestazioni di interesse dall’Italia e dall’estero». Parola di Roberto Nicastro, il presidente di Banca Etruria e degli altri istituti oggetto del salvataggio ai microfoni del Gr1 Rai, ieri ad Arezzo, insieme all’amministratore delegato di Banca Etruria Roberto Bertola, per l’incontro con la stampa.
Ma quali sono i nomi e infatti che stanno dietro le parole di Nicastro?
Il 16 dicembre, dunque, a margine dell’esecutivo dell’Abi avrebbe incontrato, secondo le indiscrezioni, con Victor Massiah, uomo forte di Ubi Banca, la prima delle popolari italiane, e il 21 dicembre, a Bologna Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper. Siamo in pieno Risiko delle popolari,
Ubi è per ora, insieme a Veneto Banca, la sola popolare che abbia concretamente deliberato di diventare società per azioni. Avrebbe potuto essere l’anticamera di una superaggregazione con Banco Popolare, dalla quale sarebbe nato un polo creditizio da 10 miliardi di capitalizzazione, un gigante superato solo da Intesa e Unicredit. Ma il tutto si è arenato sulla questione della governance, ossia su chi avrebbe comandato.
Ora Banco Popolare vira verso una fusione alla pari con Bpm, lasciando Ubi nella condizione di cercare nuove strade per allargarsi. Una appunto potrebbe essere mettere le mani nel dossier delle quatro banche salvate fra cui Bpel. Ecco perché Massiah e Nicastro si parlano, anche se parlare non significa concludere. Da notare che il polo creditizio Etruria- Marche-Ferrara-Chieti vale in potenza la settima banca nazionale per sportelli (677) e l’undicesima per depositi (19 miliardi).
Anche Bper esce a mani vuote dalla prima fase del Risiko. Aveva trattato con Popolare Milano l’ipotesi di un matrimonio ma pure lì ci si è fermati quando si è trattato di stabilire chi dovesse comandare. I modenesi, quindi, potrebbero essere interessati alle quattro prede, in particolare a due, ossia Marche e soprattutto Bpel, con la quale c’erano stati lunghi abboccamenti informali.
Da notare che per la popolare emiliana Etruria è un terreno vergine, le due reti commerciali si integrano alla perfezione, quasi senza sovrapposizioni. E stavolta sembrano essere d’accordo sia il presidente di Bper Ettore Caselli che l’Ad Vandelli.
In partita continuano ad esserci anche i fondi internazionali. Ai soliti nomi (Apollo Global e Centerbridge, mentre Anacap viene dato in uscita) se ne aggiunge adesso un altro, quello dei londinesi di Permira. Mentre ci sarebbe anche l’interesse di un fondo sovrano arabo (Abu Dhabi o Quatar) che si sarebbe rivolto a una banca d’affari americana per esaminare i dossier delle banche salvate, Bpel compresa.
Bpel venduta in blocco o a pezzi? Il potenziale spezzatino i cui ingredienti sarebbero Del Vecchio ed Etruria Informatica, appetite da molti come bocconi singoli. La trattativa entrerà nel vivo da febbraio.