
Polizia postale (Radaelli)
Arezzo, 8 novembre 2018 - Si spaccia per rappresentante legale di una ditta di telecomunicazioni e una volta incassati bonifici per acquisti online, ha il vizio di scomparire nel nulla. L’uomo un quarantenne pugliese, è un truffatore seriale, solo quest’anno è già stato denunciato ben trentaquattro volte per lo stesso reato, oltre ad essere un pluripregiudicato per reati analoghi. Ma questa volta ha lasciato qualche traccia dietro di sè.
Le indagini sono partite da una denuncia di un montevarchino che aveva effettuato bonifici bancari diretti alla ditta per l’acquisto di un computer, poi mai consegnato, ed i cui venditori si erano resi di fatto irreperibili dopo aver incassato il bonifico. Gli uomini della Polizia di Stato in servizio nella sezione anticrimine del commissariato distaccato di pubblica sicurezza di Montevarchi, hanno quindi iniziato una serie di verifiche incrociate delle notizie raccolte da altri uffici di polizia coniugandole con i risultati emersi in banca dati, fino alla completa identificazione del responsabile, il quale è poi risultato essere pluri pregiudicato per reati analoghi e denunciato per lo stesso reato per ben 34 volte. L’uomo è quindi stato denunciato per il reato di truffa online.
Questo non è il solo caso risolto dagli uomini della Polizia di Stato dello stesso Commissariato. Nel biennio 2017-2018 su 119 denunce querele ricevute per reati analoghi, i poliziotti sono riusciti in 43 casi ad individuare e denunciare i relativi responsabili. Nella stragrande maggioranza dei casi le truffe hanno riguardato falsi annunci di vendita sulle piattaforme e–bay, Subito.it o Bakeka.it, di auto, scooter, biciclette, cellulari, stufe a pellet o ancora affitto di case vacanza, le più gettonate a Tropea, nel Salento e sulla Costiera amalfitana, con la conseguenza che i truffatori, quasi sempre italiani e residenti nel territorio nazionale, una volta incassato l’ anticipo o addirittura il pagamento intero del prezzo, si rendono di fatto irreperibili tentando così di far perdere le proprie tracce.
Trattandosi comunque di pagamenti effettuati per lo più su posta-pay o su conti correnti intestati su carte ricaricabili, in virtù comunque della tracciabilità del denaro, gli uomini della sezione anticrimine del commissariato di Montevarchi, nei casi risolti, sono riusciti a ricostruire i movimenti di denaro e, soprattutto i veri titolari a dispetto dei nomi posticci utilizzati per le truffe anche avvalendosi di numeri di cellulari intestati su sim acquistate con documenti rivelatisi falsi o contraffatti.