Vaccini, i forzati del portale Over 70: un’altra "riffa" Giù i contagi, altri 2 morti

Riaperte ieri le prenotazioni con Pfizer. "Dopo tre ore solo un posto da riserva". Ma a questo punto Hub aperti fino a giovedì. 3000 iniezioni tra ieri e oggi

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di Alberto Pierini

AREZZO

Il portale delle prenotazioni si riapre a sorpresa, un po’ come quelli dei castelli antichi. Un portale che pareva sigillato: quello dei settantenni. Finora erano stati vaccinati con AstraZeneca, in teoria un prodotto di massa ma da una settimana diventato di nicchia. L’ultimo rifornimento, magro come un pranzo di quaresima, qui è stato "spolpato" ieri: con le ultime 400 dosi servite al Palaffari. Nuovi arrivi per ora non erano in vista. Che succede? La decisione di mettere mano a Pfizer, le cui fiale invece si moltiplicano come il pane e i pesci. Giusto così: è una fascia di età che rischia ancora grosso e va protetta velocemente. Poco prima delle 15 arriva il comunicato della Regione che annuncia la riapertura. Ed ecco scatenarsi la bagarre. I "guardiani" del portale passano parola. E per migliaia di persone comincia un altro pomeriggio di speranza e di rabbia. "Ho provato per ore: domande, blocchi, tutto inutile".

Anzi no, perché il nostro lettore un obiettivo lo avrebbe raggiunto. "Era rimasto un posto da riserva: ma se lo avessi accettato non avrei potuto più prenotare. Ho mollato". Storie che sul filo del telefono si inseguono. Un’altra "riffa". Come nello stile del gioco qualcuno vince. Le dosi stavolta in Toscana sono 25mila: quindi circa 8000 nella Asl e intorno alle tremila ad Arezzo. Grazie a quelle dosi gli hub resteranno aperti da martedì a giovedì. Oggi e domani avanti con i fragili e con i pochi ottantenni pescati tra quanti non erano vaccinati nè prenotati con i medici di famiglia. Qui per fortuna è una fascia che si avvicina al 90% di copertura, sia pur solo con la prima dose.

E quindi sono aumentate le convocazioni dei fragili, meglio se pescati proprio tra i settantenni, nel rispetto di condizioni di salute ed età. Il weekend è buono: 2900 somministrazioni tra ieri e oggi e sparse su tutta l’"artiglieria" delle sedi. Restano le contraddizioni della campagna. Ad esempio c’è una fascia di fragili, la B, che continua a non ricevere il codice: se riffa deve essere ci vuole almeno la cartella della tombola per partecipare. Loro non hanno neanche quella.

E pensare che il quadro dei contagi resta in ritirata. Ieri 72, uno dei dati più bassi dell’ultimo mese. E su 1139 tamponi. La media dei nuovi positivi è del 6,3%, un valore accettabile. Di sicuro dati che sono non solo da zona arancione ma da potenziale zona gialla anche se lì diventa decisivo il tasso Rt di contagiosità. Peccato che il tutto sia accompagnato da altre due vittime: due vecchie signore, una di 90 anni e una di 86, entrambe hanno smesso di lottare proprio ieri. Il dato di aprile diventa ogni giorno più pesante: siamo a 36 su 17 giorni, la media resta sempre oltre i due morti al giorno. Un prezzo terribile.

Al quale si unisce la pressione ospedaliera. Ventidue i pazienti in terapia intensiva e 105 nel reparto Covid. Non siamo alla saturazione , ma sappiamo anche che soprattutto a malattie infettive e pneumologia sono il frutto di una rotazione continua: malati che escono, o verso casa o verso le cure intermedie, e altrettanti che entrano. Una prova durissima per il personale, pur ben guidato da Danilo Tacconi e da Raffaele Scala. Nella mappa del virus Arezzo stavolta ne ha 28, il Valdarno si ferma a 13. Ma ci sono comunità che continuano ad essere falcidiate: come Castel San Niccolò, le scuole chiuse, due classi in quarantena e altri sette casi anche ieri. Fino a quando?