REDAZIONE AREZZO

Un progetto interregionale per la valle: il distretto di economia civile muove i primi passi

Dopo la presentazione della governance, grande partecipazione al primo tavolo di lavoro a Città di Castello dedicato al tema delle Società Benefit

L'evento che si è tenuto a Sansepolcro

L'evento che si è tenuto a Sansepolcro

Arezzo, 17 settembre 2025 – Il Distretto di Economia Civile dell’Alta Valle del Tevere è partito con il passo giusto: due eventi ravvicinati, densi di partecipazione e contenuti, hanno dato forma concreta a un progetto che guarda con fiducia al futuro del territorio altotiberino.

Nato su impulso della Fondazione Progetto Valtiberina, il Distretto ha scelto di inaugurare il proprio cammino a cavallo tra Toscana e Umbria, confermando la sua vocazione interregionale e la volontà di unire territori che condividono storia, cultura e identità.

La presentazione della governance a Sansepolcro e il primo incontro operativo a Città di Castello hanno segnato l’avvio di un percorso che mette al centro cooperazione, sostenibilità e responsabilità collettiva come strumenti di crescita per tutta la valle.

Sviluppo della comunità: dalla competizione alla collaborazione

Il primo evento, svoltosi sabato 13 settembre nella sala del Consiglio Comunale di Palazzo delle Laudi, ha visto la presentazione del modello organizzativo che guiderà il progetto, frutto di due anni di confronto e coinvolgimento di società civile, mondo economico ed enti del terzo settore, ed oggi supportato dalle amministrazioni di Anghiari, Citerna, Città di Castello, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, San Giustino e Sansepolcro.

La grande partecipazione di cittadini, istituzioni e realtà del territorio ha confermato l’interesse intorno ad un’iniziativa che si propone di superare le divisioni amministrative in favore di un progetto di sviluppo condiviso.

Ad aprire la giornata la lectio del professor Luigino Bruni, docente presso la LUMSA di Roma e presidente della Scuola di Economia Civile, che ha sottolineato come il cuore di questo sistema economico sia la cooperazione, contrapposta a un modello di sviluppo basato sulla ricerca esasperata di profitto: un invito a rileggere il nostro tempo a partire dal valore delle relazioni.

La seconda parte dell’evento ha visto la direttrice generale di Fondazione Progetto Valtiberina, Marta Pasqualini, illustrare le caratteristiche di un modello di governance che si fonda su tre strumenti chiave: la figura del governatore con funzioni di coordinamento, il forum deliberativo come luogo di confronto e decisione partecipata, e cinque tavoli tematici (agricoltura, imprese, società, cultura e pratiche partecipative).

Una struttura che traduce in pratica l’idea di un’economia generativa, in cui pubblico, privato e cittadini sono chiamati a lavorare insieme. Innovazione economica: Società Benefit al centro del primo tavolo tecnico La fase operativa del Distretto si è aperta martedì 16 settembre a Città di Castello con un pomeriggio di confronto dedicato al tema delle Società Benefit.

Non una scelta casuale: l’innovazione economica rappresenta uno degli assi tematici del Manifesto del Distretto, e proprio da qui si è voluto partire per delineare un nuovo rapporto tra impresa e comunità. Il modello delle Società Benefit, infatti, propone un paradigma che unisce la creazione di valore economico con obiettivi di beneficio comune, ambientali e sociali: un fenomeno in forte crescita nel nostro Paese, e in particolar modo nell’Alta Valle del Tevere.

L’evento, ospitato dalla Biblioteca comunale, ha visto alternarsi contributi scientifici e testimonianze imprenditoriali. La prima parte, aperta dai saluti del sindaco tifernate Luca Secondi e del presidente di Progetto Valtiberina David Gori, è stata dedicata alla presentazione della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit, condotta da NATIVA, Intesa Sanpaolo, InfoCamere, Università di Padova e Assobenefit.

Dai dati illustrati da Paolo Di Cesare (co-founder di NATIVA) e Sara Giusti (Research Department Intesa Sanpaolo) è emerso come le Società Benefit costituiscano un ecosistema imprenditoriale dinamico, con performance economiche superiori rispetto alle aziende tradizionali: nel triennio 2021-2023 il loro fatturato è cresciuto del 26%, contro il 15,4% delle imprese non benefit.

A completare il quadro, l’intervento di Matilde Breda (Regenerative Architecture Specialist presso NATIVA), che ha illustrato l’esperienza “Impresa Comune”, progetto realizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale di Roma, come modello virtuoso di trasformazione territoriale.

La seconda sessione ha dato voce alle imprese della valle, che hanno condiviso esperienze e prospettive per il futuro: Livio Sassolini (CEO Busatti e segretario del Tavolo Imprese del Distretto), Alessandro Luzzi (CEO Graficonsul Group e Presidente del Consorzio EcoVPrint), Daniele Intelisano (CEO Tecnothermo) e Massimo Mercati (CEO Aboca). A moderare il confronto, il professor Paolo Gubitta dell’Università di Padova, esperto di organizzazione aziendale e innovazione imprenditoriale.

Le conclusioni sono state affidate al presidente di Assobenefit, Marco Morganti, che in videocollegamento ha tracciato le prospettive future di un movimento in forte crescita. Una sfida collettiva per il territorio “Il Distretto di Economia Civile nasce con l’ambizione di guardare alla nostra valle come a un territorio unico, senza più barriere tra Toscana e Umbria – ha ricordato David Gori, presidente di Fondazione Progetto Valtiberina – Le comunità dell’Alta Valle del Tevere hanno sempre condiviso storia, cultura e relazioni, e oggi scelgono di farlo in modo ancora più consapevole, unendo istituzioni, imprese e cittadini intorno a un progetto comune.

È un segnale forte, in un periodo storico in cui spesso prevalgono divisioni e chiusure: qui invece si costruisce unità e si allargano gli orizzonti, con la convinzione che la cooperazione sia la chiave per affrontare le sfide del presente e del futuro.”