SILVIA BARDI
Cronaca

Un angelo contro l'epilessia. Ecco il cane che fiuta gli attacchi. Parte progetto pilota

Un cane pastore tedesco sarà affiancato a una giovane paziente che soffre di epilessia, addestrato da Mirco Bracaloni per il progetto ideato da Gianna Ghiori e Paolo Omizzolo del Lions Arezzo Chimera con staff medico scientifico e l'ospedale Meyer di Firenze: avvisa quando sta per arrivare un attacco

L'addestratore Mirco Bracaloni

Arezzo 9 ottobre 2021 - Abbiamo tutti un odore anche se spesso non lo sentiamo. Eppure in situazione di stress, di disagio, di paura, di ansia, di dolore e di malattia il nostro odore cambia e il sudore lo trasmette. Non tanto all’uomo, che ha solo 16mila recettori, ma ai cani di sicuro: loro ne hanno 250mila. Un potenziale enorme. Siamo abituati a vedere in azione i cani molecolari per la ricerca di persone disperse, sotto le valanghe, tra le macerie, ma uno studio francese ha dimostrato che un cane può sentire l’arrivo di una crisi epilettica 15 minuti prima e la può segnalare. Minuti preziosi per consentire al paziente di mettersi in sicurezza, magari smettere di guidare, di scendere le scale, chiamare aiuto, prendere una medicina. Molti lo fanno spontaneamente, ma non sempre i loro segnali di allarme vengono letti.  Ci vuole un addestramento e un affiatamento tra cane e amico umano.

Da qui il progetto ideato e concretizzato da Gianna Ghiori e dal veterinario Paolo Omizzolo che grazie al Lions Arezzo Chimera hanno deciso di “regalare” a una giovane paziente di 20 anni, Alice, di Lucca, individuata dall’ospedale Meyer di Firenze, un cane pastore tedesco che gli faccia da “angelo custode”. Un progetto pilota con un comitato scientifico che ne validerà il percorso e l’efficacia, un addestratore che accompagnerà cane e ragazza, la pubblicazione dei risultati e in futuro non solo rendere definitivo questo “service” per preparare altri cani ma aprire una scuola di addestramento mirata. Ma servono aiuti.

La raccolta fondi inizia domenica 10 ottobre alle 18 con la presentazione del film su Dante del 1911 “Inferno” e del corto “Dante sulla bocca di tutti” al Teatro Petrarca ci Arezzo, con la regia di Perrella e il coro Voceincanto di Gianna Ghiori e i quadri danteschi di Anna Bartolini. Un evento a cui tutti hanno lavorato gratuitamente perché il ricavato va a “Un angelo per l’epilessia”.

 “Il cane percepisce il nostro stato d’animo - spiega l’addestratore di cani molecolari Mirco Bracaloni dell’allevamento Dalle sette punte di Lucca che ha un centro pratica a Palazzo del Pero - sono dieci anni che lo sperimento sul campo, riesce a sentire i nostri stati d’animo, disturbi vari, cambio di temperatura, l’arrivo di attacchi epilettici o di crisi ipoglicemica, malattie. Lavorare con Alice e il suo cane, una femmina che ora ha solo due mesi, sarà una doppia sfida, vivranno e cresceranno insieme, il cane la vigilerà 24 ore su 24, consentirà alla famiglia di vivere la quotidianità più serenamente, avvertirà l’arrivo degli attacchi così che possa mettersi al sicuro. Ma ogni caso è a parte. Anche se l’addestramento sarà sempre attraverso il gioco e il lavoro, sul fiutare la crisi e aspettarsi il premio, studieremo in che modo abituarla a dare l’allarme e studieremo le abitudini di Alice e della sua famiglia in modo che l’avviso sia il più preciso ed efficace possibile”. 

“Al progetto lavorerà una commissione scientifica - spiega il veterinario Omizzolo - con il primario di neurologia del Meyer Renzo Guerrini, la pediatra aretina Angela Lagan, il neurologo aretino Saverio Luzzi  e me.Tecnicamente si preleva il sudore della paziente in vari momenti della giornata e durante le crisi e si abitua il cane a lavorare su quegli odori. Ma le potenzialità sono anche altre. Con l’olfatto il cane può individuare anche patologie tumorali, come al seno e alla prostata. Su questa nostra esperienza intendiamo fare una pubblicazione scientifica e aprire una scuola”.

“Lavorando con i giovani mi sono spesso imbattuta nell’epilessia - ammette Gianna Ghiori che è direttrice di coro - ho visto l’insicurezza e la paura di vivere la quotidianità. Da qui l'idea dell’angelo a 4 zampe non per curare, ma per rassicurare chi vive l’epilessia”.