Un altro caso di legionella Scuola media chiusa due giorni

Livelli di poco oltre il limite nelle condotte idriche nell’istituto di Montagnano: quarto episodio in pochi mesi. Il sindaco Bennati: "La sanificazione eviterà qualsiasi disagio agli studenti e alle attività didattiche".

di Gaia Papi

Un altro caso di legionella. Questa volta il batterio si è annidato nella scuola media di Montagnano. Tracce, come confermato dal Comune di Monte San Savino, sono state riscontrata nelle condotte idriche dell’istituto durante i controlli periodici effettuati sulla potabilità dell’acqua. Nell’ordinanza disposta dal sindaco Gianni Bennati si legge: "Considerato, che è necessario effettuare i trattamenti sanitari previsti al fine di consentire l’uso dell’acqua all’interno dell’istituto e che tali interventi potrebbero pregiudicare il regolare svolgimento dell’attività didattica, è stato ritenuto necessario, a scopo precauzionale, ordinare la chiusura della sede scolastica".

Domani le lezioni dovrebbero riprendere regolarmente.

Quello della scuola di Montagnano è soltanto l’ultimo caso di legionella verificatosi nell’aretino. Una decina di giorni fa, tracce del batterio sono state individuate nell’acqua degli spogliatoi della sede di Estra in via Cocchi. Tutto sarebbe partito da un sovradimensionamento degli impianti. In passato, le docce venivano usate da una trentina di operai, ora sono solo tre quelli che le utilizzano. In quel ristagno d’acqua, si sarebbe sviluppato il batterio che si è propagato lungo le tubazioni dell’impianto idrico, fino alle docce. "Ci sono dei punti dove la presenza del batterio persiste e per questo gli spogliatoi e i bagni relativi sono stati chiusi. Chiusa preventivamente anche la mensa" aveva spiegato Giovanni Grazzini consigliere di amministrazione della multiutility. Un problema con il quale l’azienda sta combattendo da tempo. Anche gli ultimi campionamenti, dopo trattamenti di iperclorazione e di shock termico, hanno dato esito positivo: il batterio della legionella è ancora lì.

Ma ad Arezzo si è cominciato a parlare di Legionella tra la fine del 2022 e inizio del 2023, quando il batterio ha ucciso due donne nel giro di poche settimane.

Dopo il caso della donna campana di 64 anni che era stata ricoverata nella casa di cura San Giuseppe di via Fleming nel novembre scorso, poi morta in un ospedale in Campania pochi giorni dopo la diagnosi di polmonite provocata dalla legionella. All’inizio dell’anno un secondo caso con al centro un’anziana paziente oncologica nella San Giuseppino, di via Saffi, in pieno centro storico. La donna era arrivata al San Donato con i sintomi respiratori tipici della legionella. All’ospedale è stata subito riscontrata la sua positività. In precedenza era ricoverata in un reparto di continuità assistenziale di San Giuseppino. In entrambi i casi il sindaco Ghinelli aveva disposto la chiusura delle strutture.