REDAZIONE AREZZO

Ucciso con il narghilè in discoteca. Campo da basket in ricordo di Joel

Inaugurato il play ground in ricordo del montevarchino ammazzato. "La sua passione era la pallacanestro"

Inaugurato un campo da basket in ricordo di Ramirez Seipio

Inaugurato un campo da basket in ricordo di Ramirez Seipio

di Giustino Bonci

MONTEVARCHI

Joel Ramirez Seipio fu ucciso il 1° ottobre di un anno fa davanti a una discoteca di Terranuova Bracciolini, colpito alla gola da una scheggia di vetro letale di un narghilé. E stamani, a distanza di 14 mesi esatti dalla tragedia che lo strappò all’affetto dei suoi cari, la comunità di Montevarchi e quella del suo paese d’origine, Santo Domingo, assai numerosa e radicata in città, saranno testimoni nel suo ricordo di un gesto concreto e collettivo di aggregazione e inclusione. Alle 11, infatti, verrà inaugurato in via Michelangelo il ristrutturato playground, un campetto per la pallacanestro all’aperto, e sarà dedicato proprio al trentottenne dominicano che amava il basket, aveva militato nella Fides, sodalizio inclusivo per antonomasia, e difeso i colori del rione di Santa Maria nel Gioco del Pozzo del Perdono settettembrino. L’idea è nata dal Comitato del quartiere Giglio, creato da un gruppo di residenti per sollecitare l’amministrazione comunale sulle criticità della zona e per promuovere occasioni ludiche e condivise."Ci siamo resi conto che accanto all’Oratorio e al campo da calcetto c’era uno spazio da rimettere in sesto – spiega il presidente Stefano Neri – e abbiamo domandato al parroco, Don Mauro Frasi che quotidianamente deve far fronte a tante attività per chi ha bisogno, se potevamo dare una mano nella ristrutturazione". Il "sì" è stato immediato e il progetto sottoposto a chi di palla a spicchi se ne intende, ovvero la Fides: "Abbiamo chiesto il sostegno a Marco Faenzi e, memore dell’ottimo risultato ottenuto per un altro impianto, il famoso campo delle Barbatelle, ha subito accettato insieme ai dirigenti fidessini di aiutarci a trovare le risorse e la ditta giusta per l’intervento". Una sinergia che ha dato i frutti sperati e innescato una vera gara di solidarietà. Al momento di decidere a chi intitolare il campino non solo la società gialloverde ma anche molti abitanti del Giglio hanno fatto il nome di Joel, quel padre affettuoso morto prematuramente: "La sorella e i familiari hanno accolto di buon grado la proposta – riprende Neri - e coinvolto nell’iniziativa la comunità dominicana i cui rappresentanti interverranno al taglio del nastro di un luogo in cui tutti potranno divertirsi e soprattutto praticare gratis lo sport. Basterà rivolgersi a Rocco, titolare della cartolibreria di fronte al playgroud, per prendere le chiavi e tirare a canestro". Non solo, perché anche gli alunni di elementari e Medie del vicino Comprensivo "Magiotti" usufruiranno del campetto. "Al Giglio – ha chiosato Faenzi – diventa realtà un altro step del sogno del nostro club. Dotare ogni quartiere cittadino di impianti come questo che esaltano i valori sani della pratica sportiva".