
Carla Valentini Pignotti
Arezzo, 10 novembre 2014 - L'hanno trovata dentro casa i vigili del fuoco. Carla Valentini, vedova Pignotti, era morta da alcuni giorni, come hanno poi accertato gli uomini del 118. Un decesso naturale ma che riporta alla memoria un giallo che a suo tempo fece scalpore e che vide la signora condannata a 11 anni per l'omicidio preterintenzionale del marito, Lando Pignotti, ex primario dell'ospedale.
Teatro del delitto la stessa torre antica di via Bicchieraia, davanti alla Pieve, in cui adesso è stato ritrovato il cadavere Sono stati i vicini a dare l'allarme. Carla Valentini era abitudinaria nei movimenti e quando qualcuno non l'ha più vista per alcuni giorni si è subito preoccupato. Di qui l'allarme ai vigili e la macabra scoperta.
Carla Valentini, signora dell'Arezzo bene, e il marito Lando erano stati due protagonisti della città che conta, poi col passare degli anni si erano ritirati nella torre. Lui era assai malandato, con problemi complessi di salute, lei lo assisteva con qualche momento di impazienza, come emerse poi al processo. Il giallo esplose d'improvviso quando, in una notte gelida del febbraio 2004, lei e lui si presentarono al pronto soccorso, col professore in preda a una crisi respiratoria che gli fu poi fatale. La signora non aveva chiamato l'ambulanza, ma si era servita di un tassista di fiducia.
Secondo il racconto di lei, era rientrata in casa e aveva trovato il marito riverso in terra. L'ex primario avrebbe avuto il tempo mdi dire che era stato aggredito da un misterioso rapinatore che si era poi dato alla fuga. L'ipotesi della rapina resse per poche ore, poi i carabinieri e il Pm Ersilia Spena si orientarono su tutt'altro scenario, cioè sull'ipotesi che fosse stata Carla Valentini a uccidere, sia pure involontariamente.
Il quadro investigativo delineato era quello di una signora che rientra in casa e trova il marito che per le sue cattive condizioni di salute ha sporcato dentro l'appartamento e in particolare un prezioso tappeto. A quel punto lei gli dà uno spintone per punirlo e lui malridotto com'è finisce in crisi respiratoria. E' solo allora che la moglie si rende conto della situazione ma non avverte il 118 per non dover dare troppe spiegazioni. Chiama invece il tassista di cui si serviva abitualmente e si fa portare in ospedale senza domande.
Uno scenario investigativo, quello del Pm Spena, che resse anche davanti ai giudici, in uno degli ultimi grandi processi celebrati nella vecchia aula della corte d'assise di piazza Grande, prima del trasferimento al Garbasso. Carla Valentini fu condannata a 11 anni, sentenza che ha retto in tutti i gradi di giudizio. Lei però ha sempre continuato a negare fino alla fine.
L'ha scontata ai domiciliari, con ampia libertà di movimento, vista anche l'età (la signora era del 1930). Ormai nel centro storico Carla Valentini era diventata una presenza abituale: snella, silenziosa, sempre in pantaloni, sempre con lo stesso itinerario e gli stessi commercianti che la servivano. Finchè non l'hanno vista più. Con la sua morte cala definitivamente il sipario su un delitto che appassionò l'opinione pubblica.