
SAN GIOVANNI
I termosifoni sono spenti e gli studenti decidono quindi di scioperare. E’ accaduto ieri mattina, con una mobilitazione che ha coinvolto i ragazzi dell’Isis Valdarno di San Giovanni. I rappresentanti degli studenti hanno denunciato che l’impianto di riscaldamento è fermo da qualche giorno nei tre plessi che compongono l’istituto superiore ed hanno appeso alla recinzione del Severi uno striscione con la scritta "Il freddo si sente, la provincia no". "Riteniamo che lo sciopero sia giusto - ha spiegato uno dei ragazzi - in quanto a lamentarsi non siamo soltanto noi, ma anche il resto del personale scolastico. Vorremmo essere considerati un po’ di più". In particolare i caloriferi non sono più a regime dal 16 novembre nell’ala vecchia dell’Itt Ferraris in viale Gramsci e da una settimana all’Ite Severi, mentre non è mai entrato in funzione l’impianto nell’ex convento delle suore Benedettine di via San Lorenzo, che tra l’altro ospita 10 classi dell’Ip Marconi dopo il crollo del controsoffitto di un’aula che ha reso inagibile gran parte della sede di via Trieste. Lo sciopero degli studenti è stato indetto per sollecitare gli organi preposti a intervenire e sono state annunciate ulteriori iniziative di protesta fino a quando i termosifoni non riprenderanno a funzionare.
Si apre dunque lo scenario di una protesta ad oltranza dei giovani fin quando il problema non verrà risolto. Anche in questo caso la responsabilità spetterebbe alla Provincia e dalla scuola attendono quindi un intervento da parte degli enti preposti. Nel 2021, nella vicina Figline, il sommarsi di una serie di problematiche relative alle condizioni degli edifici scolastici, oltre all’emergenza Covid di allora, portò gli studenti dell’Isis Giorgio Vasari ad occupare la scuola per tre giorni.