MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

Tari puntuale e gestione dei rifiuti. Via alla protesta: raccolta firme

Il risparmio in bolletta come preannunciato dal sindaco Vadi non sembra convincere cittadini e politici

Raccolta dell’indifferenziato: cambiano le regole da luglio a San Giovanni

Raccolta dell’indifferenziato: cambiano le regole da luglio a San Giovanni

Non si placano le polemiche sull’introduzione a San Giovanni della "Tari Puntuale", il nuovo sistema di conferimento di rifiuti indifferenziati che è stato approvato nell’ultimo consiglio comunale. Già nel corso delle ultime ore il gruppo di minoranza San Giovanni Civica aveva sollevato grosse preoccupazioni sul provvedimento voluto e messo in pratica dall’amministrazione comunale di Valentina Vadi, i civici stessi sono ritornati ulteriormente alla carica e, a partire dalla prossima settimana, come già preannunciato in un precedente comunicato stampa, metteranno in atto la loro protesta distribuendo alcuni moduli per la raccolta delle firme allo scopo di sospendere immediatamente la TARIP e far compiere un passo indietro alla maggioranza dopo pesanti proteste che, anche nelle ultime ore, sono presenti perlopiù sui social o nei semplici punti principali di ritrovo cittadini. Sabato prossimo saranno, poi, saranno allestiti anche vari gazebi in alcuni punti della città per raccogliere ulteriori firme e dare, del caso, tutte le spiegazioni per le quali il gruppo San Giovanni Civica si sta esponendo. Il problema, in soldoni, riguardano i rifiuti indifferenziati; il nuovo provvedimento prevede un numero prestabilito di conferimenti annuali per ciascun nucleo familiare, se si supera questo limite comporterà un costo aggiuntivo di 2 euro ogni qualvolta si andrà ad aprire il cassonetto. E allora, la singola persona a esempio potrà vuotare l’immondizia una volta ogni 20 giorni che scende a 10 se si ha a che fare con un nucleo familiare ben più corposo e composto da 4 soggetti. Stando a quanto afferma sempre San Giovanni Civica è un problema bello e buono, sopratutto ora che si va incontro alla bella stagione e proprio per non sforare le aperture consentite del cassonetto si è, praticamente, costretti a lasciare l’indifferenziato magari in terrazza o in un altro posto della casa con tutti i rischi derivanti per l’igiene oltre al cattivo odore che, sicuramente, tende ad emanare.

La città natale di Masaccio, peraltro, è la prima della provincia aretina ad aver adottato spontaneamente questo provvedimento che lo stesso sindaco Vadi ha rivendicato con estrema convinzione tanto dal confermare che, a partire dal 2026, i suoi concittadini cominceranno a vedere i primi frutti sulle bollette che saranno recapitate in ogni abitazione. Peraltro sono già previsti incontri pubblici, nei vari quartieri della città, dove oltre al primo cittadino saranno presenti anche alcuni referenti di Sei Toscana che illustreranno meglio il tutto per cercare di rendere più chiara la situazione e placare, soprattutto, le polemiche che non sono venute a mancare nel corso dell’ultima settimana.