
Marcello Barducci
Arezzo, 7 gennaio 2016 - Non ci nsta a fare la figura dello «strozzino della super», il gestore della stazione di servizio «più cara d’Italia» Marcello Barducci (nella foto) spiega i motivi per cui a Lucignano Est il costo dei carburanti è fuori scala e si aggira sui livelli di quando il petrolio costava il doppio delle quotazioni odierne. «Prima di mettermi in croce ascoltate la mia versione dei fatti», ci scrive il signor Barducci che dal 1980, prima a marchio Agip e poi Eni, gestisce la stazione di servizio della Valdichiana sulla corsia nord dell’Autosole.
L’imprenditore spiega perché a Lucignano Est la benzina e il diesel costano il 30% in più della media, cosa che gli sta facendo avere una certa «notorietà», vista la lettera del presentatore Rai Tiberio Timperi su Quattroruote, ma viste anche le numerose lamentele che circolano sui social network. Barducci spiega di aver vinto e di avere ancora in corso una serie di contenziosi con la compagnia petrolifera che adesso però, sostiene, gli avrebbe avviato una guerra commerciale, praticandogli prezzi dei carburanti a costi maggiorati.
La sfortuna è che per contratto Barducci non può rivolgersi alla concorrenza: «Sarebbe più conveniente andarli a comprare alla pompa e rivenderli – sbotta il gestore – ma non si può fare». Per il momento Barducci l’ha spuntata contro Eni: «Sulla causa dei prezzi e sul ritiro della concessione le tesi di Eni sono state respinte anche in appello». In realtà come scrive Barducci più che di un contenzioso sta andando in scena una vera e propria guerra «del gigante contro topolino» che però finisce per essere pagata dagli automobilisti poco attenti ai cartelli dei prezzi in Autostrada.
«Tutto è iniziato dopo che ho reagito a prolungate inadempienze ed a far valere i miei crediti economici con un decreto ingiuntivo e con il pignoramento dei conti bancari Eni», afferma l’imprenditore. Il duello giudiziario con il colosso italiano degli idrocarburi è ancora in corso, Eni infatti chiede al gestore crediti per «una cifra enorme», per i quali almeno stando al signor Barducci non ha mai emesso alcuna fattura e poi ha aperto il fronte commerciale: «Dallo scorso novembre Eni ha aumentato in modo esorbitante il prezzo di vendita dei propri carburanti in modo palesemente mirato e personalizzato». Vero? Falso? Il benzinaio assicura che le cose stanno così.
Barducci, oltre ad una famiglia con tre figli, continua a dare lavoro ai suoi dieci dipendenti della stazione di servizio: «Respingo al mittente l’accusa di qualsiasi subdolo tentativo di guadagnare facile, questo è l’unico modo per tirare avanti». Barducci smentisce che la scadenza della gestione sia vicina: «Durerà almeno fino a giugno 2016, ma secondo una sentenza del Tar potrà essere prorogata per altri 9 anni indipendentemente dalle gare in corso».
Dunque il tetto del prezzo sale per vincere il braccio di ferro con la «casa madre». Anche se poi, ma di questo Barducci si rende sicuramente conto, a farne le spese non è l’Eni ma l’ignoto consumatore che distratto si ferma alla pompa di benzina: senza rendersi conto che in realtà si tratta quasi di oro.
Massimo Pucci