Stragi naziste: spiraglio per i risarcimenti

Ci sono poche settimane per i discendenti delle vittime per intentare una causa. Civitella convoca un incontro con l’avvocato Alboni

Migration

Sono stragi avvenute 78 anni fa per cui i superstiti (e i loro discendenti) hanno poche settimane di tempo per chiedere il risarcimento dei danni. Un decreto legge del 30 aprile scorso ha infatti istituito, nell’ambito del Pnrr, un fondo al ministero dell’Economia per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità compiuti dal Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale. In totale sono stati stanziati oltre 55 milioni di euro da distribuire nei prossimi quattro anni. Da quella data ci sono 180 giorni di tempo per introdurre nuove domande giudiziali per ottenere una sentenza di condanna contro la Germania che, dopo il passaggio in giudicato, saranno pagate attraverso il fondo.

In sostanza, la norma prevede che coloro che ancora intendono ottenere un risarcimento devono iniziare la causa entro il termine tassativo del 27 ottobre e, in caso di esito favorevole, potranno poi accedere al fondo stanziato dal governo italiano, senza la necessità di promuovere procedure esecutive per il recupero delle somme contro la Germania. Una lunga questione nata proprio da una delle stragi più cruente nell’Aretino, quella di Civitella che provocò oltre 200 vittime. Fu l’avvocato aretino Roberto Alboni che si vide riconoscere fino in Cassazione un risarcimento da un milione di euro per l’uccisione del nonno materno. La sentenza della Suprema corte fu poi ribaltata dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aia su ricorso della Germania: i giudizio stabilì l’immunità degli Stati per cui un singolo cittadino non potesse rivalersi direttamente per i crimini commessi dai suoi soldati.

Nel frattempo varie sentenze dei tribunali civili hanno continuato a condannare la Germania al pagamento dei danni, ultimo verdetto per Marzabotto a Bologna pochi mesi fa. Ora la svolta, con l’istituzione del fondo e l’intervento sostitutivo del governo italiano, per le sentenze già passate in giudicato e anche per quelle ancora in itinere, o avviate entro il 27 ottobre. Basta avere una sentenza definitiva o una transazione. Alboni ce l’ha, ma ce l’hanno anche i Comuni di Civitella e Bucine (500 mila euro a testa). Per quanto riguarda Arezzo, il titolo esecutivo lo hanno anche le parti civili (alcune decine) del massacro di Vallucciole e altre alture casentinesi (200 in tutto). Nessuna speranza invece per San Polo, processo finito in assoluzione.

Non ce l’hanno invece la gran parte degli eredi dei civitellini massacrati che non si costituirono in giudizio, convinti a farsi rappresentare dalle loro istituzioni. Con il nuovo spiraglio costituto dal fondo, il sindaco Andrea Tavarnesi ha convocato una riunione nella sala consiliare di Badia al Pino martedì prossimo alle 17.30.

Un incontro a cui sarà presente anche l’avvocato Alboni: "Una norma giusta che finalmente dà la possibilità ai superstiti delle stragi e ai loro familiari di ottenere un giusto risarcimento dei danni – spiega Alboni – chiaro che il tempo stringe e serve una sentenza passata in giudicato per poter accedere ai 55 milioni del fondo che saranno distribuiti in 4 anni. Se le risorse non fossero sufficienti il fondo sarà probabilmente rifinanziato".

Federico D’Ascoli