LAURA LUCENTE
Cronaca

Stragi, doccia fredda dal Mef. Falzano e Civitella in bilico

Il ministero ha respinto alcune richieste dei familiari delle vittime . La decisione li escluderebbe dal Fondo. L’avvocato Luongo: "Inconcepibile".

Stragi, doccia fredda dal Mef. Falzano e Civitella in bilico

Arriva un’altra mazzata sul procedimento per il risarcimento delle vittime nazifasciste di Falzano. Dopo il rigetto nei mesi scorsi delle eccezioni avanzate dall’Avvocatura dello Stato di Firenze (che pretendevano un’esclusione della strage cortonese dal fondo per mancata responsabilità della Germania e conseguente responsabilità dello Stato italiano, prescritte nel 1959) il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fatto recapitare in questi giorni, ad alcuni parenti delle vittime una nuova notifica di rigetto della loro richiesta.

La motivazione? Visto che nel 2006 è intervenuta una sentenza, passata in giudicato nel 2008, che ha accertato il crimine commesso e disposto il risarcimento, in assenza di atti interruttivi della prescrizione, si considera decaduto il diritto, visto che sono trascorsi oltre 10 anni. La prescrizione, che, per altro, contro un crimine come quello contro l’umanità sarebbe inattuabile, non scatta automaticamente, ma è stata eccepita dal Ministero che ha istituito il Fondo. Una situazione che tocca non solo Falzano, ma che si sta espandendo a macchia d’olio in primis a quella di Civitella.

"C’è da dire - spiega l’avvocato romano Gianluca Luongo che segue da anni la vicenda dell’eccidio cortonese e di Civitella - che all’epoca del passaggio delle sentenze di condanna per le stragi, i parenti delle vittime che si costituirono parte civile, non poterono portare avanti le cause, anche perché avrebbero dovuto intentarne di nuove per estenderle allo Stato tedesco, passaggio che la Corte internazionale di Giustizia dell’Aja non avrebbe permesso per il principio dell’immunità tra gli Stati. Principio che ha proprio indotto il Governo italiano ad istituire nel 2022 il Fondo". Ed è qui che si creerebbe un altro paradosso sostanziale. L’istituzione del Fondo costituisce ex novo un diritto a favore di queste persone e afferma che tutti coloro che sono vittime di crimini di guerra hanno diritto di accedervi. Le sentenze pregresse dovrebbero servire unicamente a quantificare l’ammontare del risarcimento.

"La decisione del Mef è moralmente sconcertante e profondamente errata sotto un profilo giuridico – commenta Luongo. "Naturalmente la impugneremo, ma ormai è chiaro che il Governo ha deciso di fare cassa sulla memoria delle vittime di quegli eccidi".

Secondo l’avvoccato che segue i familiari delle vittime della strage di Falzano, "vi è infatti una strategia e una regia comune dietro alle (sino ad oggi) incomprensibili posizioni processuali assunte dall’Avvocatura dello Stato che mirano ad allungare indefinitamente i tempi di celebrazione dei processi e a minare la fiducia delle persone che avevano sperato che l’istituzione del Fondo potesse chiudere, una volta per tutte, quella drammatica fase della storia italiana e che oggi ricevono un nuovo e fragoroso schiaffo".

Intanto anche il sindaco di Civitella Andrea Tavarnesi insieme ai colleghi di oltre venti comuni toscani, ha sottoscritto un nuovo coordinamento dei territori colpiti dalle stragi nazifasciste per opporsi alle numerose linee oppositive che l’Avvocatura dello Stato sta assumendo nelle controversie legali sulle stragi nazifasciste.

"Alla guerra che di fatto lo Stato dichiara ai cittadini attraverso questa inaccettabile presa di posizione opponiamo la nostra battaglia di civiltà, resistenza e memoria", hanno commentato i sindaci. La battaglia continua.