
Maria Inferrera
Arezzo, 8 aprile 2020 - Pensi alle Canarie e dici: li vorrei andare in vacanza. Luogo splendido, mare, sempre sole, tranquillità. Una meta ambita da tutti. Figuriamoci, poi, di questi tempi, costretti a vivere relegati in casa. Non è così per Maria Inferrera, insegnante, ex vice preside del liceo artistico di Sansepolcro, da settembre scorso in pensione.
«Sono venuta a Fuerteventura il 20 dicembre per passare le vacanze di Natale con mia figlia – racconta la professoressa Inferrera – ed essendo in pensione dal 1 settembre ho pensato di restare fino a febbraio per vedere il carnevale. Il mio volo di rientro era prenotato per il 16 marzo ma dopo gli accadimenti in Italia a febbraio, ai primi di marzo arriva anche da noi la preoccupazione e si parla di primi casi sull’isola che peraltro era al massimo afflusso di turisti, come fosse estate, ed in realtà era quello il clima, migliaia di persone in giro; quindi il governo Canario blocca il carnevale e comincia il blocco dei voli e inizia la quarantena».
Ryanair cancella i voli e molti italiani restano bloccati. «Io non mi agito, sono da mia figlia, ma per molti di loro, di cui 300 Italiani c’è stato bisogno di trovare alloggi e hanno dovuto sostenere spese non preventivate – dice Inferrera – qualcuno alla fine é riuscito a partire. Io dal mio canto, su consiglio delle figlie, ho deciso di restare e non rischiare rientri di massa e con direzioni incerte, ho prenotato il volo per maggio».
Quale è la situazione alle Canarie? «Le prime settimane la quarantena era meno rigida, i voli da e per l’Italia erano bloccati ma, arrivavano turisti dai paesi meno controllati come inglesi e tedeschi. Passati i 15 giorni di possibile contagio (i miei ragazzi lavorano a contatto con i turisti) abbiamo tirato un respiro di sollievo. Mia figlia vive nel mezzo di un parco naturale in un complesso che a pieno ritmo conta 700 villette».
Come sta vivendo questo periodo? «E’ una quarantena che tutti ci invidierebbero, ma il problema serio é che dopo 3 mesi qui ho esigenza di rientrare, mi é scaduta la patente e ho vari impegni burocratici, quello che mi preoccupa é l’essere rimasta qui e non sapere con certezza se il volo che sono riuscita a prenotare per il 9 maggio mi sarà concesso di prenderlo, se il governo spagnolo riaprirà gli aeroporti ma soprattutto se il governo italiano mi farà rientrare, e se non potrò a maggio fino a quando dovrò restare qui?
Vista questa incertezza che si evidenzia di giorno in giorno – conclude Inferrera – sempre più l’ansia mi assale ci vorranno alcuni mesi o forse un anno? In questi giorni ho intenzione di scrivere al consolato per avvisarli che io esisto sull’isola e che é mia intenzione rientrare il prima possibile in Italia e capire da loro che possibilità e che tempi»