Arezzo, 18 ottobre 2017 - E' morto in circostanze misteriose in una strada di Maracaibo, la metropoli sudamericana dove era nato e cresciuto. Morto sul ciglio della strada, a pochi chilometri dalla sua casa nella contea di Zulia. Da una prima ricostruzione degli inquirenti investito da un’auto. Ma la sorella crede che dietro ci sia qualcosa di più. Non è infatti escluso, come confermato dalla polizia venezuelana alla famiglia, che fosse entrato nel mirino di qualche delinquente e sia stato ucciso. E' Nelwin Oquendo Sforza, una star del baseball, 38 anni, prima a Grosseto e poi ad Arezzo dove ha vinto uno scudetto: era il 2011, finale a Rovigo, la squadra aretina targata Banca Etruria passò 21-11.
Sforza era arrivato in Venezuela da pochi giorni per riprendere il figlio Santiago e portarlo a vivere con lui a Huston, in Texas, dove lavorava insieme al fratello. La notizia della sua morte ha fatto immediatamente scalpore, la squadra dove era cresciuto ha listato la home page a lutto.
Era stato il Bbc Grosseto ad accorgersi di lui, al suo arrivo la squadra maremmana andò a conquistare la sua prima e unica Coppa dei Campioni. Sforza rimase fino alla fine della stagione 2005. Poi eccolo ad Arezzo dove è rimasto per 5 anni in due periodi distinti e dove in tanti lo ricordano per la sua schiettezza.
In lacrime Fabrizio Casalini che di quella squadra era il presidente. «Sono sempre rimasto in contatto con lui - dice Casalini - era un caro ragazzo e periodicamente ci sentivamo. La sua morte mi ha profondamente toccato». Intanto in Venezuela le indagini sono in corso per stabilire le esatte cause della morte.