Spara al cognato: 4 anni Scatta il patteggiamento per il tentato omicidio Potrà anche lavorare

Ok del giudice all’accordo tra le parti. L’ex guardia giurata è ai domiciliari .

Spara al cognato: 4 anni  Scatta il patteggiamento  per il tentato omicidio  Potrà anche lavorare

Spara al cognato: 4 anni Scatta il patteggiamento per il tentato omicidio Potrà anche lavorare

di Gaia Papi

Ha patteggiato quattro anni per tentato omicidio Francesco Colonna, l’ex guardia giurata quarantenne che il 25 gennaio, al culmine di una lite, sparò al cognato di 46 anni Luca Valli, ferendolo in modo grave all’addome. A processo era difeso dagli avvocati Piero Melani Graverini e Gianluca Felciai: ieri la svolta in tribunale, il giudice Claudio Lara ha accolto la proposta del pm Julia Maggiore. Torniamo a quattro mesi fa, siamo in via Pietro Benvenuti, in un appartamento al quarto piano di una delle palazzine della zona.

E’ da quella via che cominciano a partire le chiamate dei vicini spaventati prima dalle urla che provengono dall’appartamento, poi da un rumore sordo, sembrano degli spari. Alle 18.36 la via si illumina a giorno con i lampeggianti delle forze dell’ordine e dei soccorsi.

I soccorritori entrano in casa e trovano un ferito a terra in un lago di sangue. Colpito da un’arma da fuoco all’addome, scatta la corsa al San Donato, in condizioni critiche. L’operazione, la rimozione del proiettile. Secondo la squadra mobile, la follia in quell’appartamento al quarto piano, quel giorno, scoppiò per motivi strettamente familiari legati all’assistenza della mamma anziana di Colonna con la quale lui divideva l’appartamento. La lite infatti scoppia tra lui e la sorella. I toni si fanno sempre più accesi, la donna chiama il marito per aiutarla, lui interviene a difesa della moglie. Il litigio degenera, la ex guardia giurata sfodera la pistola di servizio, la impugna e spara un colpo contro il cognato. E lo colpisce.

Cade a terra, il figlio della coppia, nel tentativo di fermare la follia dello zio, rimane ferito ad una mano. I vicini di casa sentono sparare e chiamano il 112. Sul posto arriva il capo della mobile Sergio Leo che con i suoi uomini entra nell’abitazione cercando di convincere il vigilante a calmarsi e a consegnare l’arma. Subito dopo l’arresto.

L’ex guardia giurata collabora con le forze dell’ordine, si consegna e racconta fino a notte tarda alla pm Julia Maggiore quanto avvenuto in quei drammatici momenti. Ieri la decisione di patteggiare quattro anni. Attualmente la guardia giurata sta scontando i domiciliari a casa di un familiare, soluzione ritenuta più idonea per applicare la misura meno afflittiva, dopo l’iniziale perplessità da parte del giudice. Il motivo? "Considerata la particolare conflittualità familiare – aveva spiegato – vi è il pericolo che, sebbene Colonna sia incensurato, episodi di violenza nel contesto domiciliare, possano ulteriormente verificarsi".

La guardia giurata ha possibilità di lavorare, condizione che la difesa cercherà di mantenere per il proprio assistito.