LAURA LUCENTE
Cronaca

Sfilano davanti ai falsi. Banksy, mostra fasulla

Cortona tra le vittime delle opere taroccate: scandalo partito da Pisa .

C’è anche il nome della città di Cortona nella maxinchiesta sui falsi d’autore appena scoperta dalla procura di Pisa. Concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione dei beni d’arte i reati contestati. Cortona è tra le vittime dello scandalo. Sequestrate oltre 2100 opere che, se immesse sul mercato, avrebbero prodotto un danno economico al commercio legale superiore ai 200 milioni di euro. 38 le persone denunciate. Le indagini hanno per il via nel marzo del 2023 quando è stato trovato un dipinto, falsamente attribuito a Modigliani. Era nella disponibilità di un intermediario residente in provincia di Pisa e a casa del quale sono state poi sequestrate altre 200 opere contraffatte. Da lì è stato scoperchiato il vaso di Pandora con altre opere contraffatte di Banksy e Warhol arrivando fino a Cortona. "L’indagine – ha confermato la procuratrice pisana Teresa Angela Camelio - ha permesso di individuare altre opere messe in vendita da case d’asta in Italia e all’estero e di scoprire che alcune opere erano state collocate anche all’interno di tre mostre a Mestre, Cervia e Cortona. In quest’ultimo caso l’intera esposizione era composta da falsi d’autore ed è stata chiusa dopo pochi giorni di apertura al pubblico e le opere sequestrate". La mostra in questione è "Banksy Forever" ospitata a luglio al centro convegni Sant’Agostino e promossa dall’associazione Castiglione del Cinema.

"Il prosieguo dell’attività – ha aggiunto Camelio – ci ha consentito di individuare i laboratori impiegati dai falsari a Lucca, Pistoia e Venezia e una rete di soggetti dediti a questa attività di falsificazione e commercializzazione estesa tra Italia, Francia, Spagna e Belgio". Le indagini proseguono. Sono in corso accertamenti per capire nella vicenda anche il ruolo degli organizzatori della mostra di Cortona, mentre è stato accertato che nelle altre due mostre i responsabili non erano a conoscenza di esporre opere falsificate. Sulla notizia interviene a gamba tesa il consigliere comunale del Pd Andrea Vignini che ha commentato: "Se le indagini dovessero confermare le accuse, l’amministrazione comunale che ha ospitato la mostra non ci fa una gran bella figura, tanto più che, per parte nostra, l’avevamo anche messa in guardia (come testimonia l’interrogazione presentata del 29 luglio scorso a cui ancora attendiamo risposta). Essere ingenui e incompetenti non è un reato naturalmente, ma è chiaro che una maggiore attenzione è sicuramente richiesta a coloro che hanno la ventura di amministrare una città che da sempre fa dell’arte e della cultura il suo principale tratto identitario". A stretto giro arriva la replica del Comune: "Un plauso alle forze dell’ordine per l’operazione e ribadiamo fiducia nella magistratura, l’Amministrazione comunale è estranea a questa vicenda non avendo concesso il patrocinio all’evento in questione. Gli organizzatori hanno autonomamente affittato le sale del Centro convegni Sant’Agostino".