Serbatoio amaro: risalgono i prezzi di benzina e diesel, siamo sopra 1.8

La tregua è già finita: in 48 ore quasi spariti i distributori ancora in zona 1.7, si ristringe la forbice col diesel. E il servito torna a due euro

Benzina (Ansa)

Benzina (Ansa)

Arezzo, 27 marzo 2022 - Dolcetto o scherzetto? Di dolce in questa storia non c’è nulla, è tutto salato, salatissimo. Lo scherzetto non manca: nel giro di 48 ore il prezzo della benzina ha ricominciato a salire. Il famoso taglio delle accise è stato in parte già metabolizzato. I prezzi il giorno dopo la mossa erano precipitati sotto i due euro al litro: e per ora sopra quella soglia non sono risaliti. Ma se mercoledì eravamo a 17 impianti con il prezzo a 1,77 ieri oltre trenta erano già balzati a 1.83.

Non solo: la media di tutti i distributori aretini, in tutto 41, è proprio arroccata su 1.83. Ancora peggio per il gasolio, che ha ricominciato la sua rincorsa alla verde: la media di prezzo si fissa ormai a 1.80. Sul pieno è per ora una differenza minima: dai tre ai quattro euro di aumento sui circa 60 litri di un serbatoio medio, quello che prendiamo ad esempio ormai da anni.

Ma è il trend che ricomincia a spaventare gli automobilisti e ancora di più il trasporto pesante. Perché sui 30 centesimi di «sconto» conquistati a fatica in settimana un buon 15% è ormai andato. E sappiamo che la riduzione delle accise stabilita dal Governo è a tempo: trenta giorni, a questo punto qualcosa meno. L’altalena così è ricominciata. Un’altalena che continua a vedere nel metano il carburante meno economico, continuando a danzare, almeno negli impianti dove il prezzo sia stato aggiornato, tra 1.9 e 2 euro.

I picchi viaggiano da soli e puntano alto: in città abbiamo già self service nei quali il prezzo della verde è tornato a 1.94 e il gasolio a 1.89. Per ora non fanno media, se non riequilibrando i dati più bassi. Ma l’impressione è che la scalata sia di nuovo in corso. Sul servito vietato chiedere un aiuto o un aiutino: perché il prezzo qua e là ha sfondato già la soglia dei due euro o comunque è molto vicino. In autostrada siamo di nuovo a dama: il prezzo del self service ha raggiunto in uno degli impianti quota 1,999.

E se ci fate caso la cifra dappertutto si chiude con il 9, sfruttando fino all’osso i millesimi prima del cambio di soglia. Siamo in una condizione nella quale è ancora possibile scegliere, monitorando gli impianti e puntando quelli dal prezzo più leggero. Ma rispetto alla quasi casuale «deregulation» di martedì, quando una parte si era adeguata al taglio e una parte no, siamo tornati ad un fronte compatto: nel quale le differenze ci sono ma sul filo.

Ai distributori l’inevitabile rimbalzo della corsa al pieno a metà settimana è una flessione di consumi: chi ha «sfamato» il serbatoio deve aspettare a rifarsi sotto. Si tratta di capire dove si posizioneranno i numeratori di qui a qualche giorno, se l’altalena dovesse oscillare ancora.

Restano le solite differenze con la provincia, a favore in questo caso del capoluogo, e resta per ora un prezzo medio leggermente inferiore a quello di nuovo toccato a livello nazionale. Ma è una partita che ricomincia ogni giorno: e dove l’unico risultato escluso è la vittoria