Scuola, i primi 13 senza Green pass: e c'è chi prende l'aspettativa

La prova generale al Liceo Artistico, già aperto all’accoglienza delle prime. Qualcuno punta sui tamponi ogni 48 ore. Preside: "Ma i risultati vanno interpretati"

Green pass a scuola

Green pass a scuola

Arezzo, 14 settembre 2021 - «Facile: se sei a posto con il Green pass si accende il verde, se no scatta il rosso». Luciano Tagliaferri, il vulcanico preside del Liceo Artistico oltre che rettore del convitto, si è tolto anche la soddisfazione di testare per primo la rivoluzione del nuovo anno scolastico: i controlli sulla vaccinazione del personale.

Una prova generale, la classica amichevole in famiglia? No, la partita vera e propria, sia pur giocata in anticipo. Perché al Pier della Francesca le porte davanti agli studenti si sono spalancate ieri mattina, alle 8.20 perfino. Bruciando sul tempo non solo le altre scuole aretine ma tutta la Toscana, in un debutto in linea con il grande nord.

«Ma non sono partite le lezioni: solo le attività di accoglienza riservate alle prime». Tra la guida utile e la festa: non a caso culminata in una foto di gruppo nel grande cortile all’aperto diventato lo spazio comune per tutte le attività. Le lezioni, qui come dappertutto, inizieranno domattina, secondo i numeri forniti ieri dal provveditore: saranno 45156 gli studenti ad alzarsi presto per ripartire in classe, 16871 dei quali proprio alle superiori.

Trecento dei quali già ai blocchi di partenza da ieri, così, tanto per prepararsi alla mischia. E il Green pass? «Sono tredici i casi di insegnanti, bidelli o personale tecnico risultati ancora on provvisti del documento». La percentuale è bassa ma poi neanche irrilevante: il personale al gran completo del Pier della Francesca è di 213 tra prof e altri incarichi, che poi diventano 330 considerando il complesso delle scuole annesse. Convitto compreso.

Dunque una percentuale che spazia dal 6 al 3%. Applicata all’Artistico equivale a numeri bassi ma se fosse la stessa dappertutto vedrebbe centinaia di dipendenti tra l’incudine e il martello. Ma...come in Giostra c’è sempre un ma. «Sono dati che non vanno presi per oro colato ma letti e interpretati» commenta Tagliaferri. Perché dentro c’è di tutto

«Ci sono colleghi che hanno deciso di procedere al ritmo di un tampone ogni 48 ore»: quindi ti si accende il rosso ma potrebbe essere semplicemente nello spazio tra il test e il suo risultato. «E ce ne sono altri ai quali la data della vaccinazione è stata spostata e quindi si ritrovano in una situazione di confine solo per caso o per poche ore».

Ci sono anche variabili che invece quel numero potrebbero ampliarlo: perché la procedura viene fatta di giorno in giorno in base al personale presente e sul quale attingi al sistema informatico della Asl. Se per esempio insegni ma non nelle prime, le uniche classi coinvolte in questo anticipo di scuola, la tua situazione viene a galla solo in un secondo momento. «Comunque il sistema funziona: nè code nè attese».

Prima delle lezioni aveva puntato sull’autocertificazione, nella fase dei collegi docenti e delle riunioni. Ora non ce n’è più bisogno. «La rete informatica è preziosa per avere in un secondo il quadro aggiornato». Poi su chi fa accendere il rosso scatta la verifica sul Green pass: e a quel punto il risultato potrebbe cambiare. «C’è anche chi si è messo in aspettativa per qualche mese proprio per evitare di vaccinarsi: non ne condividerò la scelta ma la rispetto perché condotta alla luce del sole».

Ma intanto la macchina è partita. «Ho aperto di prima mattina il sistema informatico e ho fatto i controlli con le due assistenti amministrative delegate». Una task force messa su nell’ipotesi di code agli ingressi: in realtà al suono della campanella tutto o quasi dovrebbe essere già chiaro. Incrociando le dita, accuratamente nascoste da tutti i presidi dietro le spalle e la cattedra