MATTEO MARZOTTI
Cronaca

Scuola, è caccia agli ultimi prof. In cattedra otto su dieci

Da oggi scattano le nomine degli insegnanti che subentrano ai rinunciatari In Valdarno, lezioni alternate dopo il crollo del soffitto in un’aula del Marconi

Primo giorno di scuola (foto repertorio)
Primo giorno di scuola (foto repertorio)

Arezzo, 18 settembre 2023 – L’anno scolastico vero e proprio partirà oggi. Di fatto la prima campanella che ha trillato venerdì, ha regalato agli istituti due giorni di rodaggio prima del tuffo completo in classe. Ma a che punto sono le cattedre e qual è lo stato delle aule?

Ad oggi l’attenzione sul fronte delle classi è principalmente rivolta in Valdarno. Qui c’è un istituto professionale, il Marconi che alla vigilia del suono della prima campanella ha registrato il crollo di un controsoffitto in un’aula. Il risultato è stato quello del trasferimento di tutte le classi nell’ala che ospita l’istituto tecnico, in attesa della relazione dei tecnici sulla struttura, dei conseguenti bandi per i lavori e ovviamente anche della loro realizzazione. In poche parole si parla almeno di un mese per poter tornate alla normalità. Ma si sa che quando c’è la burocrazia di mezzo le tempistiche possono allungarsi e non di poco.

Fino ad allora, quindi, gli studenti del tecnico andranno a scuola (come da programma) al mattino mentre al pomeriggio lasceranno le aule ai colleghi del professionale. Un cambiamento che per adesso sta scivolando via senza particolari intoppi, ma che deve essere ancora assorbito tenendo conto dei mezzi pubblici e degli orari degli insegnanti, visto che quanto accaduto nei primi due giorni non può ancora fare testo e fornire un quadro completo.

Sul fronte delle cattedre scoperte il parere dei presidi è unanime: la situazione è notevolmente migliorata rispetto ad un anno fa. Guardando tra le mura della città, dal classico allo scientifico, passando per il professionale, i numeri sono decisamente bassi. Certo, da oggi scatteranno le cosiddette surroghe, vale a dire procedure di immissioni in ruolo che prevedono l’assegnazione dei posti risultati liberi a seguito di rinunce durante la fase ordinaria.

I sindacati, di fatto, parlano di una mancanza di insegnanti pari a circa il 20 per cento, e il riferimento corre sia a chi deve curare l’apprendimento di una materia, sia chi ha un incarico di sostegno. E se lo scorso anno le varie lacune vennero colmate a fine novembre, adesso la speranza o per meglio dire l’obiettivo è quello di chiudere il cerchio entro la fine del mese. Ma attenzione: molto dipenderà dal bollettino in arrivo a giorni, quello con le varie nomine.

Non è da escludere che possano presentarsi rinunce di fronte all’assegnazioni di cattedre ritenute non agevoli dai docenti in graduatoria e quel punto si renderebbe necessario un altro giro, per così dire, finalizzato a colmare quei vuoti. Che tuttavia, rispetto ad un anno fa, sono decisamente ridotti.