Scomparso da giorni, auto bruciata, sospetto resti umani: paura per un imprenditore

Pecorelli ha centri di estetica a Sansepolcro, è stato arbitro della sezione aretina. La Škoda noleggiata a Tirana trovata distrutta vicino a una strada. Di lui nessuna traccia

Davide Pecorelli e l'auto bruciata

Davide Pecorelli e l'auto bruciata

Arezzo, 17 gennaio 2021 - Di lui non si hanno più notizie da oltre dieci giorni. È scomparso in Albania, in un contesto inquietante che apre a scenari poco rassicuranti: l’auto che aveva da poco noleggiato all’aeroporto di Tirana è stata distrutta dalle fiamme e ritrovata non lontano da dove era partita. All’interno dei veicolo, qualche oggetto di sua proprietà e, forse, dei resti umani non ancora meglio identificati.

C’è grande preoccupazione per la sorte di Davide Pecorelli, imprenditore di 45 anni con un hotel a Lama, nel comune di San Giustino, centri estetici e parrucchieri tra l’Altotevere e la Valtiberina. A Sansepolcro il giovane imprenditore aveva fondato uno dei negozi «Parrucchieri Milano». Attività, tutte, che stanno affrontando un particolare momento di difficoltà, dovuto anche all’emergenza sanitaria.

Ma Pecorelli, nell’Aretino, è conosciuto per essere stato un arbitro della sezione di Arezzo con un passato tra i professionisti: in serie C da arbitro e anche in serie A come quarto uomo. Sulla drammatica vicenda c’è grande riserbo tra le forze dell’ordine locali e albanesi.

L’imprenditore da circa un anno nella zona di Tirana aveva avviato un’attività di prodotti legati sempre ai suoi negozi: un contesto con il quale Pecorelli era venuto in contatto probabilmente grazie alla compagna – originaria di quel Paese – dalla quale poco meno di un anno fa ha avuto un bimbo. Peraltro Pecorelli ha già tre figli – solo il più grande maggiorenne – avuti dalla moglie dalla quale è separato da qualche anno.

A quanto pare l’imprenditore si è recato nei primi giorni dell’anno a Tirana. Giunto all’aeroporto – come confermano fonti giornalistiche del posto – Davide noleggia un veicolo Škoda Fabia che viene trovato qualche giorno dopo bruciato dalle fiamme sulla strada Gjegjan-Reps, a Puka. È il 7 gennaio.

Le cause dell’incendio non sono ancora note, mentre News 24 scrive che è stato affittato a Rinas «da un turista straniero. Non è noto il motivo per cui il turista che aveva pagato e noleggiato il veicolo non abbia avvertito la polizia». È stato un residente della zona che, quando ha visto l’auto in fiamme, ha informato le forze dell’ordine, che hanno individuato – nelle vicinanze di un vecchio hotel – il mezzo.

Le ricerche su Pecorelli sono state immediatamente avviate, poiché non era presente quando polizia e vigili del fuoco sono arrivati sul posto. L’ambasciata albanese ha subito allertato i familiari e le forze dell’ordine altotiberine: a Tirana, nei giorni scorsi, sono giunti anche degli oggetti – appartenenti all’imprenditore – per effettuare la comparazione col Dna, pur se non è ancora chiaro se sulla Škoda sono stati trovati resti umani.

Non è escluso, poi – è quello che sperano i congiunti – che Davide Pecorelli possa aver deciso di far perdere volontariamente le proprie tracce, magari perché inseguito da qualcuno che voleva fargli del male. Insomma, una storia brutta dai contorni ancora da chiarire. In attesa dell’esame del Dna.