Il fuoco sotto la cenere. Alla vigilia della campagna elettorale per le amministrative in tandem con le europee, nel centrodestra prende vigore ciò che finora era rimasto sotto traccia, pure se nel vortice dei commenti tra addetti ai lavori. Così dopo mesi di "letargo", tra alleati si consuma la prima scaramuccia della stagione elettorale.
Non una ma tre questioni che i meloniani mettono sul tavolo della coalizione guardando dritti negli occhi i salviniani. L’occasione è il congresso provinciale di Fratelli d’Italia che ancora una volta incorona il suo timoniere Francesco Lucacci.
Lui non perde tempo e tracciando la rotta del partito aretino punta il target su Medioetruria a Creti, il caso Cortona con il rebus riconferma del sindaco uscente Luciano Meoni e, dulcis in fundo, la questione Provincia. In buona sostanza, mette in fila nodi cruciali sui quali le distanze del Carroccio dal resto della coalizione sono evidenti e a questo punto, entrano nel novero delle questioni da chiarire.
Primo tema. Posizione netta e compatta "affinchè tutta la Toscana si batta per la realizzazione della stazione Medioetruria a Rigutino", tuona Lucacci perchè "una stazione a Creti sarebbe una cattedrale nel deserto con uno spreco di denaro pubblico in un periodo di scarse risorse". La richiesta contiene l’avvertenza ai salviniani che, invece, sembrano orientati alla soluzione cortonese, peraltro enfatizzata dal sindaco Meoni come un’opportunità di sviluppo per la Valdichiana. Ed è proprio su Cortona che il neo-segretario provinciale di Fdi concentra l’attenzione, anche in questo caso per richiamare la Lega alle posizioni del centrodestra. "Pronti a sostenere Meoni se verranno accettate le condizioni, poste da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi moderati. In assenza di una risposta a breve, o se sarà negativa, è Meoni che si porrà fuori dal centrodestra e con lui, chi lo sostiene".
Netto il riferimento allo strappo, mai digerito dai meloniani che da tempo rivendicano un ruolo centrale nel governo cittadino, nei panni di primo partito della coalizione. "Se le richieste verranno accolte, sarà sanato il vulnus causato dal mancato rispetto di FdI in questi anni: servono fatti concreti e non chiacchiere. Ad esempio, visto che Meoni è un candidato della Lega, è del tutto inutile che faccia la sua lista". Lucacci rincara la dose e chiede "che venga nominato Nicola Carini assessore e vicesindaco".
Infine, un dietrofront di "Cortona rispetto alla posizione sulla stazione dell’alta velocità a Creti". Sulla questione Medioetruria, i meloniani hanno chiesto "una riunione della segreteria regionale con il viceministro delle infrastrutture Bignami, per concertare ulteriori azioni politiche" per dire no all’opzione cortonese. Il terzo nodo che, per ora ingarbuglia la matassa del centrodestra, riguarda l’Aventino leghista in Provincia. Il partito di Salvini sta all’opposizione di Polcri e pure fuori dal recinto del centrodestra che governa con il presidente della Provincia. "La Lega deve rivedere la posizione contro il recupero di Polcri al centrodestra".
E il Carroccio? Sceglie la via del silenzio. Per ora.