"Sanità, poco personale e stremato": Cgil attacca e chiede assunzioni

"Dipendenti non di turno richiamati via whatsapp, esternalizzazioni esagerate, ospedali minori senza risorse: chiediamo l'intervento del direttore D'Urso

Infermieri e un medico al lavoro (foto d'archivio)

Infermieri e un medico al lavoro (foto d'archivio)

Arezzo, 10 maggio 2022 -  Ancora un'offensiva della Cgil sul nodo del personale nella sanità: è firmata da Antonio Melley, coordinatore funzioned pubblica di tutta la zona sudest.

"La situazione in AUSL Toscana Sud Est, come denunciamo da mesi, è veramente drammatica ed i dati dimostrano, purtroppo, quanto temevamo. Il personale è in progressiva diminuzione, oltre che sempre più stanco, e le assunzioni promesse sono ferme: ad esempio, di 150 infermieri ne sono entrati in servizio poco più di 50 e nessuno dei 19 tecnici di laboratorio o dei 10 tecnici di radiologia previsti.

Sono state bloccate le ferie alla maggior parte dei dipendenti, non esiste più una vita privata e familiare (se ti scrivono su whatsapp anche a mezzanotte e devi tornare in turno quando eri di riposo) e straordinari e produttività aggiuntiva sono la quotidianità per tappare i buchi!

Ogni giorno si pensa a nuove esternalizzazioni: dopo quelle di attività CoVid (vaccinazioni, tamponi, check point, ecc.), adesso si ampliano quelle di attività amministrative, come il supporto alla medicina legale della zona aretina o l'accettazione e anagrafe nel senese; i presunti risparmi di queste decisioni che indeboliscono il servizio pubblico sono fatti a discapito delle lavoratrici e dei lavoratori del privato che vengono sottopagati e sfruttati.

I tagli riguardano anche la sicurezza: i guanti in nitrile (DPI) sono stati sostituiti con quelli in vinile, esponendo le lavoratrici ed i lavoratori ad un maggior rischio di infezioni e contaminazioni.

A causa di tutto ciò, spesso pazienti e cittadini riversano le loro frustrazioni sul personale che li assiste e accoglie, sottoponendo a stress e aggressioni i professionisti sanitari, tanto che sempre più spesso si assiste a dimissioni o rinunce all'assunzione nei settori più esposti (Pronto Soccorso e 118).

Il diktat della Regione Toscana di risparmiare ad ogni costo, a prescindere da priorità e sostenibilità, sta decretando la fine del Servizio Sanitario pubblico in Toscana o, almeno, nella parte Sud Est, creando così discriminazioni tra i cittadini ed i territori, con gli ospedali periferici (tra cui Bibbiena e  Sansepolcro.) sempre più abbandonati a sé stessi e poveri di risorse e di servizi erogati.

Chiediamo al direttore generale Antonio D'Urso, fresco di rinnovo per altri 3 anni, di provvedere subito alle assunzioni di tutte le figure professionali (infermieri, OSS, tecnici sanitari, amministrativi, ecc. ) e ad uno sviluppo di tutti i servizi sanitari, a cominciare da quelli territoriali.