DORY D’ANZEO
Cronaca

San Donato, chiude il supermercato E scoppia la protesta dei residenti

I cittadini al sindaco: "Progressivo impoverimento della zona, vogliamo un progetto di riqualificazione"

di Dory d’Anzeo

Chiude il ’Carrefour Express’ in zona San Donato e tra i residenti monta la protesta, con tanto di petizione che presto sarà inviata al sindaco. "Quel supermercato è un presidio importante – spiega Francesco Beoni, personaggio molto noto ad Arezzo per essere presidente dell’associazione volontari ospedalieri – per tanti motivi. Ci sono due panifici, ma non c’è un punto di rivendita delle carne, a parte appunto il Carrefour. Inoltre, è un servizio per la zona, una sorte di presidio. Quando, a fine mese, chiuderà gli abitanti di questa zona potranno andare a fare la spesa soltanto in auto. Peccato che in questa zona vivano tantissime persone anziane e non tutte guidano". Alla protesta si aggiunge anche un altro volto noto, quello dell’ex parlamentare Mauro Seppia: "I problemi di questa zona sono molteplici: i servizi man mano sono venuti meno, è a ridosso del colle del Pionta e sconta quindi anche tutti i problemi a esso collegati, in particolare riguardo allo spaccio. Mancano luoghi di aggregazione. Adesso anche il supermercato chiude. Abbiamo quindi scritto al sindaco spiegando i nostri disagi".

A provvedere alla raccolta delle firme è stato Francesco Lisacchi, titolare dell’edicola Kennedy sull’omonimo viale: "Abbiamo raccolto già trecento firme, questa chiusura rappresenta un ulteriore impoverimento e vorremmo cercare di scongiurarlo, per le tante persone che vivono in questa zona, soprattutto gli anziani, sarebbe un grande problema: per la minima necessità in casa sarebbero costretti a fare chilometri: il supermercato più vicino è la Coop di via Vittorio Veneto".

Sul progressivo impoverimento della zona pone l’accento anche Claudio Peruzzi, titolare dell’ ’Arezzo bar’: "Il mio è uno dei pochissimi luoghi di aggregazione rimasti, dopo la chiusura di varie attività della zona. Non so ancora per quanto terrò aperto il bar, ma quando anche io chiuderò, so già che non ci sarà nessuno a subentrare, un’altra saracinesca abbassata".

Già, perché se le attività chiuse e i locali sfitti sono un fenomeno piuttosto generalizzato, in questa parte della città tocca vette molto alte. Tanto che i residenti hanno deciso di investire direttamente il sindaco della questione: "Questa è una zona residenziale più che un dormitorio – si legge nella petizione già pronta per essere inviata a Palazzo Cavallo – contiamo nella sua sensibilità e su un suo progetto di riqualificazione della piazza San Donato e della zona del colle del Pionta".