Il salario minimo veste Prada. "È un atto di civiltà". Lo ha detto Patrizio Bertelli in un’intervista al quotidiano La Repubblica, "tutelerà il lavoro: aiuterà soprattutto giovani e donne". Così il patron di Prada entra senza mezze misure nel dibattito che sta animando la politica romana e dividendo il parlamento. Sul salario minimo orario a 9 euro lordi in tutti i contratti di lavoro, l’imprenditore aretino non ha dubbi, "è un atto di civiltà: ci sono ben quattro articoli della Costituzione che ribadiscono come la nostra Repubblica tuteli il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni". Poi Bertelli spiega dando un occhio fuori, ai nostri "vicini di casa" "l’Italia è l’ottava potenza economica nel mondo ma in Europa è una delle cinque nazioni insieme a Austria, Danimarca, Svezia e Finlandia senza un limite minimo di retribuzione". Ed ecco l’appello del nuovo proprietario del Caffè dei Costanti: "mi pare sia giunto il momento di colmare questa lacuna". Ma c’è il rischio che alcuni imprenditori adeguino i salari verso il basso qualora i loro contratti siano superiori a 9 euro? No, la risposta di Bertelli. "Non credo proprio che gli imprenditori possano comportarsi in questo modo - prosegue Mister Prada - i contratti nazionali dell’industria prevedono già salari superiori, semmai il salario minimo metterebbe in ordine nella giungla di contratti con retribuzione oraria inferiore che secondo l’Istat sono il 18,2% del totale". Cioè ben 3 milioni di lavoratori. E poi, chiosa Bertelli sulle colonne del quotidiano romano, un salario minimo migliorerebbe anche quei rapporti di lavoro definiti "non standard" (quelli diversi dai contratti tradizionali, come quelli autonomi e subordinati): in Italia sono quasi 5 milioni. "Migliorerà tutte le categorie più vulnerabili, sia dal punto di vista della continuità dei contratti, sia considerando la loro intensità lavorative", spiega. Chi aiuterà quindi? Be’, "soprattutto donne e giovani fino ai 34 anni che sono coloro che si trovano di più in questa condizione", spiega il presidente del gruppo Prada a Repubblica. E nella moda? Com’è la situazione? "La professionalità del settore richiede un livello di eccellenza molto elevato e ciò implica investimenti importanti sulle risorse umane: siamo impegnati nella formazione" conclude Bertelli. Un intervento che non è passato inosservato. Una posizione che è piaciuta alle forze politiche di opposizione. Il plauso arriva anche dal leader di Azione, Carlo Calenda, che sulla sua pagina Twitter ha condiviso la notizia. "Un imprenditore serio, che non ha bisogno di sussidi o di prebende pubbliche, spiega perché il salario minimo è necessario e perché la strategia di tenere bassi i salari invece di lavorare su produttività e innovazione è perdente. Complimenti!", ha cinguettato l’ex ministro dello sviluppo economico.
L.Amod.