LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Rondine va in missione all’Onu: "Esportiamo il metodo della pace". Oggi i ragazzi davanti al mondo

Guidano la delegazione aretina il presidente Vaccari e la vicepresidente Butali insieme al sindaco Ghinelli "Porto qui la concretezza del nostro lavoro. Noi siamo un inceneritore dell’odio". Le tappe negli States.

Rondine va in missione all’Onu: "Esportiamo il metodo della pace". Oggi i ragazzi davanti al mondo

Un metodo concreto, costruito ogni giorno con ragazzi che imparano a superare i conflitti scoprendo la forza del dialogo e la prospettiva comune di costruire un futuro, trasformando il conflitto in pace. C’è un filo che parte da Rondine e arriva a New York, dove oggi i protagonisti della Cittadella della Pace portano il "metodo" sul tavolo dell’Onu. Sessione davanti a 193 rappresentanti degli Stati membri. Il filo che si dipana nella nuova missione del fondatore Franco Vaccari, insieme alla vicepresidente Paola Butali, ai ragazzi formati nel borgo alle porte di Arezzo e oggi leader di progetti nei Paesi del mondo, lega metodo e concretezza al cambiamento. Come? Estendendo il metodo Rondine ad altri Paesi.

Il filo corre nei dodici mesi del 2022, tra incontri e lavoro sotto traccia, si consolida a giugno con la visita a Rondine del numero 2 delle Nazioni Unite Miguel Angel Moratinos. Lui tocca con mano la concretezza e la forza del dialogo tra ragazzi arrivati con il peso della contrapposizione e cresciuti insieme, condividendo la quotidianità e mettendo in comune i pensieri. È questa la via che oggi porta all’Onu e al riconoscimento assegnato a Rondine: "Siamo osservatori Onu in qualità di rappresentanti della società civile. Moratinos ha proposto la nostra missione all’interno dell’Agenda 2030", spiega Vaccari che ruoterà il suo intervento attorno alla formazione di leadership in grado di invertire rotta e cancellare derive d’odio, anticamera di ogni guerra.

"Lavoriamo al dissolvimento dell’idea del nemico. Oggi parlerò del nostro pragmatismo presentando Rondine come un inceneritore dell’odio", aggiunge Vaccari. Insieme a lui per la prima volta, Phil, 27 anni, nigeriano, uno dei ragazzi di Rondine, dirà come e perchè in Nigeria sta portando avanti il progetto Rondine imparato nel tempo vissuto alla Cittadella. "Ho creato una Ong in Nigeria dove offriamo opportunità formative per le ragazze e trasmettiamo l’educazione alla pace".

Il sindaco Alessandro Ghinelli testimonierà la forza di un progetto che si fa strada e chiede condivisione. Il messaggio di Rondine va alla politica e alla diplomazia internazionale ma anche alla società civile e al mondo accademico attraverso una serie di incontri che da New York a Washington servono a condividere e divulgare il metodo Rondine (oggi tradotto in un libro). Il punto di forza è il legame tra local e global che nell’impegno di Rondine trova la sua applicazione pratica. "Lavoriamo nei nostri territori, a scuola, nelle aziende, all’università, formando nuove leadership in grado di incidere sul cambio di mentalità, oggi quanto mai urgente", aggiunge Vaccari. È un lavoro che incrocia i piani di comunità locali con quelli di Paesi devastati dai conflitti e di Paesi che possono adottare il metodo che Phil in Nigeria e Envera in Bosnia hanno imparato a Rondine. Che oggi punta dritto al centro del mondo.