
La crimonologa investigativa Roberta Bruzzone sta portando in giro per l’Italia il suo spettacolo «Favole da Incubo» stasera in Fortezza
Non solo musica, anche spettacoli teatrali e personaggi noti al grande pubblico per l’estate in Fortezza. Si chiama “Favole da incubo” lo spettacolo che la psicologa forense e criminologa investigativa Roberta Bruzzone sta portando in giro per l’Italia con l’intento di aiutarci a prendere coscienza di quelle voci che parlano dentro di noi, che ci spingono ancora, nostro malgrado, a fare distinzioni di genere nella vita di ogni giorno. Prodotto e organizzato da Artespettacolo srl, lo show che si presenta come un viaggio nella manipolazione affettiva mortale arriva ad Arezzo stasera alle 21,15, in Fortezza. In scena, così come nell’omonimo libro edito da De Agostini scritto a quattro mani insieme a Emanuela Valente, dieci casi di cronaca nera tra i più sconvolgenti degli ultimi anni. La criminologa da sempre in prima linea contro la violenza sulle donne, presenta un’analisi lucida degli stereotipi di genere che hanno provocato tante tragedie annunciate, per sconfiggerli una volta per tutte. Senza giudicare, ma con lucidità e senza fare sconti a nessuno, “Favole da incubo” di Roberta Bruzzone vuole spiegarci a fare distinzioni di genere nella vita di ogni giorno. Gli uomini devono provvedere economicamente alla famiglia e realizzarsi nel lavoro, le donne devono stare a casa. Questi sono solo alcuni degli stereotipi di genere più comuni che ancora permeano la nostra cultura. Pensate che siano in gran parte retaggi di un passato? Il libro e lo spettacolo di Bruzzone ci dicono che non è affatto così. Attraverso la ricostruzione di dieci casi di femminicidio tra i più sconvolgenti degli ultimi anni, Roberta Bruzzone analizza i principali preconcetti culturali e sociali che hanno operato in queste vicende inconcepibili, eppure reali.
Angela Baldi