Risveglio Covid, cinque nuovi casi con 2 bambini. Ancora albanesi, allarme della Regione

Sono tra Montevarchi e Castelfranco, collegati alla trentenne in ospedale. Rossi: «Controlli sui rientri o stop ai voli». Tamponi tra gli amici, un circolo e una piccola ditta

Coronavirus, tamponi drive-in nel Reggiano (FotoSchicchi)

Coronavirus, tamponi drive-in nel Reggiano (FotoSchicchi)

Arezzo, 20 luglio 2020 - Cinque contagiati, un terzo di quelli che ieri in Toscana fanno risalire l’allarme Covid. Cinque e tutti in Valdarno, tra Montevarchi e Castelfranco. E dei cinque quattro sono albanesi. Il che, in sè, significherebbe poco: ci sono malati di tutto il mondo, dal Brasile al paese delle aquile. Però è l’elemento che fa risuonare l’allarme del governatore Enrico Rossi. «Su 15 uno dall’Ecuador e 13 dall’Albania: occorre che il Governo intervenga».

E’ preoccupato dei focolaio di ritorno di origine straniera. «Se il tracciamento dei passeggeri e la loro sorveglianza attiva non sarà possibile, non resterà che bloccare i voli diretti». E a conferma porta i dati dell’ultima settimana: 52 nuovi casi in Toscana, 27 solo dall’Albania. Risuona la frusta del Governatore («nessun pregiudizio – aveva confermato ad Arezzo – solo attenzione all’origine dei focolai») e intanto si ricostruiscono i contorni del colpo di coda. Sono tutti collegati alla donna di 34 anni, per l’appunto albanese, risultata positiva giovedì a Montevarchi.

E che non sta neanche bene: è ricoverata a malattie infettive, tra i pazienti più giovani che il S.Donato abbia avuto nel suo percorso dentro il contagio. Qualche dettaglio in più arriva dal sindaco di Castelfranco Piandiscò Enzo Cacioli, che pure nella sua comunicazione non entra nella nazionalità dei malati: ma a fronte della nota della Regione era ormai un mistero dalle gambe corte.

«Nel nostro Comune sono coinvolti una donna di 30 anni, suo figlio di 6 anni e un collega di lavoro di 20 anni E’ un focolaio legato all’ultimo caso di Montevarchi, all’ambiente di lavoro e ai nuclei familiari. Questo dimostra che il virus sta circolando principalmente in queste due direzioni».

In base a quanto trapela la bimba di 7 anni sarebbe la figlia della donna ricoverata e che dovrebbe aver contratto il virus nella sua terra, complice un breve ritorno a casa: con lei trovate positive altre due donne di 30 e di 47 anni e un bambino di sei, forse il nipote. Tutti albanesi. Più un collega di lavoro di Castelfranco, ventenne. In tutto due di Montevarchi e tre di Castelfranco.

L’ufficio di igiene, come ha fatto in tutto il periodo della bufera, sta restringendo i controlli a tutti i contatti. Per adesso, come ha confermato il sindaco, sembrerebbe trattarsi di un contagio circoscritto ad una piccola ditta del territorio e agli immediati ambiti familiari e ricreativi. Forse un circolo? Forse un centro sociale? Qui ci fermiamo ma le indagini della Asl sono ancora in corso.

E i prossimi giorni saranno decisivi per verificare che la «scintilla» non sia corsa troppo in giro. Una delle ipotesi che si potrebbero fare strada è quella dell’albergo sanitario, perorata di recente dallo stesso Rossi. Ma al momento l’unico aperto è nel senese. Gli altri erano stati chiusi, forse fidando nella frenata. Ma mai fidarsi di questo virus.