Rimpiangono il cantiere "fantasma"

Avevano previsto tutto: meno che qualcuno immaginasse mai di finire la Due Mari. Lei, il sogno spezzato, l’ipotesi ardita di collegare per largo un’Italia attraversata solo per lungo. Uno degli abitanti di Santa Flora, gli ultimi arrivati sulla barricata della protesta, lo ammette candidamente. "Abbiamo investito nelle nostre case, nei giardini, perché non avremmo mai pensato che la grande incompiuta fosse completata". I disagi di chi vede dei piloni spuntare nell’orto sono legittimi e comprensibili. Ma questo Paese non finisce mai di stupirti. Fa il callo a tutto, perfino ad una opera pubblica in bilico dopo 40 anni. Ssi rassegna a convivere con un cantiere fantasma. Anzi, scende in piazza se i lavori ripartono. Rimpiange e quasi rivendica il suo provvisorio.

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