
L’ingresso al Palaffari con l’allestimento di una delle precedenti edizioni di OroArezzo
Niente panico, l’oro uscirà bene anche dalla tempesta perfetta di guerre e dazi. Ne è convinto Matteo Farsura, responsabile globale delle fiere, Divisione Gioielleria e Moda, di Italian Exhibition Group che organizza OroArezzo.
Farsura, quali sono le caratteristiche che distinguono questa fiera?
"OroArezzo si inserisce in un contesto internazionale molto complesso. Per questo l’incontro tra le aziende e circa 400 buyer provenienti da 60 Paesi diversi garantisce la presenza di mercati emergenti che rappresentano nuove opportunità da sfruttare nell’incertezza degli scenari economici attuali".
Tra i fattori d’instabilità ci sono i dazi commerciali annunciati dagli Stati Uniti. Il numero di buyer a stelle e strisce ha subito contraccolpi?
"Assolutamente no, anzi sono in crescita rispetto al 2024. È un segnale importante perché dà il senso del valore di OroArezzo come piattaforma di riferimento internazionale del settore: i buyer sanno che l’offerta degli espositori sarà di assoluto rilevanza per il loro business, al di là di politiche protezionistiche".
Tra gli espositori spesso si nota un paradosso: le aziende aretine vanno più a Vicenza di quanto frequentino la fiera della loro città. È ancora così?
"È un fenomeno che appartiene più al passato. Come Ieg ci muoviamo con grande vicinanza al mercato, per questo abbiamo incontrato le associazioni di categoria con le quali abbiamo condiviso il progetto di consolidamento di OroArezzo. Sono circa 160 su 400 gli espositori aretini che mi sembra un risultato significativo".
L’aumento vertiginoso del prezzo dell’oro, quasi il 40% su base annua, che impatto può avere sulla fiera?
"Dialogando con operatori nazionali e internazionali abbiamo compreso che più che l’aumento della quotazione è il suo andamento altalenante che crea un rallentamento degli affari. Per questo la tecnologia che rappresenta uno dei settori sui quali stiamo investendo molto può aiutare gli imprenditori a ottenere gli stessi effetti estetici nei gioielli con un quantitativo minore di metallo prezioso che garantisce un livello di prezzo appetibile".
Non solo scambi commerciali ma anche iniziative collaterali sempre più importanti...
"L’evento Première, ormai tradizionale, celebra la creatività nel design del gioiello. Curato da Beppe Angiolini, art director di OroArezzo, ogni anno consente alle aziende espositrici di cimentarsi nella creazione di un gioiello innovativo. Spazio quindi alla creatività che prende le forme dei tratti distintivi di ogni brand partecipante. Una novità di quest’anno è OroArezzo in Lirica, evento esclusivo, rivolto agli espositori e ai buyer, con la rappresentazione di Gianni Schicchi: un’opera che celebra il fascino del melodramma ma che acquisirà un’alloure ancor più tematizzata grazie all’eleganza dei gioielli che saranno indossati da attori e cantanti lirici".