Regali da 16 milioni, affari a metà

Sette aretini su 10 spenderanno 157 euro a testa per i doni di Natale. Il centro tiene ma va a due velocità

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di Angela Baldi

Sette aretini su dieci acquisteranno regali da mettere sotto l’albero. Lo faranno spendendo in media 157 euro ciascuno. In totale, quasi 16 milioni solo in città, quelli investiti nel Natale 2022 per fare felici prima di tutto i bambini, poi partner, parenti e amici più cari. Sono i numeri che emergono dall’indagine di Confcommercio sui dati dell’ufficio studi nazionale, che mette però in luce come siano ancora lontani i consumi pre-pandemia. "A Natale 2019 i toscani avevano speso circa 175 euro a testa per i regali, nel 2020 sono scesi a 162, 158 nel 2021 e ora 157 – dice il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni - una sostanziale tenuta, che è già un buon risultato in un anno difficile, segnato da guerra, aumento dei costi delle materie prime ed energia. Buona parte della tredicesima servirà ad assorbire inflazione e caro bollette: secondo le previsioni di Confcommercio nazionale i consumi reali di dicembre si ridurranno ai minimi da 15 anni, superando di poco i 1.500 euro a famiglia".

Cosa regaleremo di più? In cima alla lista dei desideri la riconferma dei prodotti gastronomici, seguiti da abbigliamento, libri, giocattoli e carte regalo. Buone le prospettive sul fronte della ristorazione: "E’ presto per fare previsioni, ma i ristoranti che resteranno aperti hanno già prenotazioni per Natale", conclude Confcommercio. Molti quelli che hanno anticipato gli acquisti durante la Black Week, che in Italia ha visto crescere i consumi del +14,3% rispetto al 2021, anche se per Ascom la tradizione dello shopping in centro nei fine settimana di dicembre resiste. Molte speranze sono legate anche alle performance del turismo con la città del Natale che ad Arezzo si candida a dare una mano ai negozi. Almeno a quelli nella parte alta del centro.

"La maggioranza delle vendite si concentra nel fine settimana proprio grazie all’afflusso di turismo dovuto alla Città di Natale – dice Laura Petrai – un evento che richiama in centro sia visitatori che aretini. Se le vendite locali si sarebbero concentrate in queste due settimane, grazie alla Città di Natale sono partite prima. Tante persone anche dai paesi limitrofi, quanto agli affari siamo sui parametri di anno scorso, speriamo che gli ultimi giorni siano decisivi".

Alti e bassi nelle vendite di Natale ma buoni risultati dai fine settimana anche per Iacopo Cacchiani di Benetton Intimo: "Gli acquisti procedono tra luci e ombre, la gente vuole spendere un po’ meno rispetto agli altri anni. Il tempo non ci sta dando una mano con giornate di pioggia ininterrotta. Negli spiragli di sole abbiamo lavorato bene. Le vendite vanno più a rilento di anno scorso. Clienti anche dai mercatini, soprattutto la domenica lavoriamo all’80% con esterni. Nei grandi numeri c’è sempre qualcuno che entra, soprattutto grazie alla nostra posizione strategica nella parte alta del Corso".

Ma il centro va a due velocità. "I turisti dei mercatini arrivano non per i negozi soprattutto nella parte bassa– dice Luciano Imbriani- ne beneficiano soprattutto alberghi e ristoranti. Ma i mercatini sono comuqnue linfa vitale perché portano ricchezza agli aretini che poi spendono nei negozi. E’ una reazione a catena. Certo, per i prossimi anni dovremmo organizzarci meglio in termini di parcheggi e bagni. Fino ad oggi le vendite sono andate un po’ a rilento rispetto allo scorso Natale, colpa anche della pioggia, speriamo nello sprint finale".