
Giuseppe Aramini racconta le fasi della rapina (Fornasari)
Arezzo, 20 novembre 2014 - «MI sono trovato dentro casa con quattro ladri che hanno immobilizzato mia moglie». Un potenziale furto che diventa rapina: e soprattutto una notte di terrore. La notte di terrore a Madonna di Mezzastrada, raccontata dalla vittima di turno: un personaggio, Giuseppe Aramini, titolare insieme alla moglie dell’azienda Loto Preziosi e in passato dirigente dell’Arezzo Calcio. Martedì rientra intorno alle 19. «Mi sono fatto una doccia, mi sono vestito e sono sceso. Ho acceso la tv ma intorno alle 19,15 mi sono ricordato di dover fare una telefonata e ho abbassato la televisione. A quel punto ho sentito un mugolio: era mia moglie, come se qualcuno le stesse tappando la bocca. Ho visto dalla finestra del bagno che la sua macchina c'era e ho capito che era rientrata. Preso dal panico salgo in camera e a metà scale vedo uno dei banditi a volto scoperto, moro con la sciarpa fino al mento. Mi sono chiuso dentro e ho chiamato la polizia. Sono uscito di nuovo e li ho visti che saltavano il cancello per scappare». I coniugi sono finiti al pronto soccorso. «Mia moglie ha lividi alle braccia e al viso, l’hanno legata e imbavagliata con lo scotch», dice Aramini. Tutto in una villetta singola a due piani, poco oltre il centro commerciale di Olmo. Quando lei ha fatto per entrare, si è trovata i malviventi nel garage. Magro il bottino. «Mia moglie è terrorizzata, ha lividi ai polsi e alla bocca a causa dello scotch. Prima di andarsene le hanno anche detto “stai calma ora arriva la polizia”». Sull'esatta dinamica e sulla ricerca dei responsabili sta indagando la squadra mobile guidata da Giovanni Schettino. L'allarme ha suonato anche nella ditta della coppia, ma pare che lì non sia successo niente.