Raccordo sbarrato nelle notti estive Il cantiere sulla strada fino a luglio

Partito l’intervento sugli otto chilometri: durerà cento giorni con la sosta dal 22 aprile al primo maggio. Già risanate le rampe di Pratacci e Ponte a Chiani. Perché non indicata l’alternativa di San Giuliano.

Non lo dite ai ristoratori. No, non andate a raccontargli che il raccordo resterà chiuso nelle notti d’estate. Perché sotto sotto potrebbe avere la tentazione di apparecchiare anche quello. Otto chilometri di tavolini, roba da far impallidire un banchetto di nozze per non dire di via Roma o di via Crispi. No, niente tavolini, solo asfalto.

Asfalto che è una delle parti prevalenti del cantiere aperto da 48 ore da Anas sulla statale che ricuce la città con l’autostrada. E che non chiuderà, come forse qualcuno sperava, a fine aprile: e non chiuderà neanche a maggio.

Anche perché è un progetto di cento giorni: questo è crono programma con il quale si presenta a trasformare la strada veloce.

In ballo un risanamento profondo della sede stradale, non una semplice asfaltatura. Ma un risanamento a tappe. La prima si chiude sabato 22 aprile: quel giorno l’arteria sarà aperta anche di notte, a disposizione di chi avvicina la città per la movida o di chi comincia a puntare le spiagge. Una tregua per i ponti di primavera.

Era stata annunciata, insieme alla conferma che i lavori sarebbero ripresi dopo il primo maggio. Ma l’impatto è molto più impegnativo. Una volta ripresa la sua corsa il cantiere andrà a dritto per 90 giorni, quelli necessari al completamento. Quindi di sicuro fino a luglio e almeno a furor di calendario perfino fino ai primi di agosto.

Poi l’azienda assicura che a luglio finirà tutto e staremo a vedere. Ma è chiaro che lo scenario cambia. Come mai tanto tempo? Per gli interventi richiesti, il progetto ha il costo di circa due milioni di euro. E anche per la scelta strategica di concentrare i lavori di notte, esattamente dalle 20.30 fino alle 6.30.

Avendo di fronte la giornata i tempi sarebbero più veloci ma le conseguenze sul traffico devastanti. La scelta del buio, assolutamente buona e giusta, ha un prezzo.

Non si tratta di procedere solo a singhiozzo: ma anche di creare le condizioni perché all’alba la circolazione possa essere ripristinata davvero. Un’oretta prima della "sveglia" la rimozione del cantiere, dalla segnaletica al resto. Per ripartire la sera dopo.

Da valutare anche gli incroci con le strade, minori ma non troppo. Sono state già risanate le rampe sia verso Pratacci che verso Ponte a Chiani e almeno qui non dovrebbero crearsi disagi e disguidi al momento della riapertura. Ma per il resto si procede ogni giorno, anzi ogni notte, a piccoli tratti per limitare l’impatto.

E così fino a luglio rimarranno i consigli sui percorsi alternativi. Quello indicato con forza è il passaggio da Pieve al Toppo per poi imboccare la statale 73. Ma non ci sarebbe, per i collegamenti con la città, la parallela di San Giuliano, Ruscello e per l’appunto Battifolle? Sì ma l’idea era quella di evitare di intasare fino all’estremo una strada decisamente stretta.

Riservandola ai residenti, è chiaro, ma almeno evitando che diventasse terreno di conquista dei Tir diretti all’autostrada o di ritorno. In una versione "light" delle partenze intelligenti.

Alberto Pierini