Provincia, è (forse) l’ora della verità Polcri convoca il centrodestra Stop della Lega, le condizioni di Fdi

Il presidente costretto a rinunciare alle larghe intese: oggi incontra i consiglieri di maggioranza alle 18. Il Carroccio rifiuta ogni ipotesi di accordo, i meloniani chiederanno l’impegno per le dimissioni a dicembre.

di Federico D’Ascoli

Appuntamento alle 18 per l’ultimo tentativo (o più probabilmente soltanto l’ennesimo) di far uscire dall’impasse una Provincia ancora bloccata a giochi e giochetti di potere quando sono passati ben 92 giorni dall’elezione a sorpresa di Alessandro Polcri.

L’ultima mossa dell’ondivago presidente è la lettera di cui La Nazione ha scritto ieri: nel suo messaggio Polcri convoca per oggi i sei consiglieri del centrodestra per un vertice in cui dovrebbe, il condizionale con Polcri è sempre obbligatorio, distribuire le deleghe per costituire una giunta a oltre tre mesi dal voto del 18 dicembre.

Il tentativo di salvare la poltrona, dopo aver provato inutilmente la carta di un governo di larghe intese, arriva pochi giorni prima della scadenza prevista per l’approvazione del bilancio provinciale. Si tratta dell’unico passaggio formale dopo la riforma delle amministrazioni provinciali che inchioda il presidente alla necessità di trovare una maggioranza.

Polcri cerca di trovare un senso a un incontro che in realtà gli servirà solo a navigare a vista, come avvenuto finora: "Il progetto della Casa dei Comuni non tramonta e anzi è rafforzato – dice – questo passaggio è un modo per fare chiarezza sulle scelte pregresse. Ma continuerò a essere un presidente che dialoga con tutti i sindaci e tutti i territori".

Si riparte da quello che Polcri definisce "il perimetro politico e amministrativo così come uscito dall’esito delle elezioni del Consiglio provinciale del dicembre 2021".

La reazione dei partiti del centrodestra non è esattamente entusiastica. Fratelli d’Italia, primo sponsor di Silvia Chiassai, chiederà a Polcri l’impegno a dimettersi entro dicembre per riallineare l’elezione del consiglio, in scadenza fra nove mesi, con quella del presidente. Senza mezzi termini la reazione del nuovo segretario provinciale della Lega Gianfranco Vecchi che, commentando sui social l’articolo de La Nazione di ieri ha chiuso a ogni possibilità di accordo: "Il presidente della provincia è stato eletto con i voti di un’altra parte politica. La Lega aveva a suo tempo già fatto una scelta appoggiando Silvia Chiassai. La nostra linea politica non cambia. Non appoggeremo alcun ribaltone".

Più possibilista la linea delle liste civiche e di Forza Italia che però non ha rappresentanti in consiglio provinciale. L’incontro di oggi con i consiglieri provinciali sarà probabilmente preceduto da un vertice informale tra le segreterie di partito per stabilire una linea comune.