Prezzi alle stelle, qui il picco record L’aumento più alto in regione: +9,2%

E siamo due punti sopra la media nazionale. Latte, pane, burro: tutti i prodotti della tavola rincarati. Allarme della Coldiretti sui dati Istat: "Famiglie in ginocchio, imprese in perdita o costrette a chiudere"

Migration

di Angela Baldi

AREZZO

E’ allarme inflazione, con Coldiretti che denuncia come l’aumento dei prezzi pesi sulle famiglie e metta in ginocchio le imprese agricole, alcune delle quali sono costrette a chiudere o lavorare in perdita. Nel mese di maggio i prezzi alimentari sono saliti di 1,4 punti percentuali rispetto al mese di aprile. Tradotto, la spesa costerà alle famiglie 320 euro in più nel 2022 solo per la tavola. Tra le cause dei pesanti rincari c’è la guerra in Ucraina.

E Arezzo fa registrare il record negativo di tutta la Toscana. Il dato più alto appunto nella nostra provincia, qui l’indice dei prodotti alimentari ha raggiunto livelli record salendo del 9,2%, molto al di sopra anche del dato nazionale del 7,6%. Arezzo è seguita da Firenze (7,3%) e Pistoia (7%).

L’allarme è lanciato da Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione nel mese di maggio in Toscana che evidenziano un incremento del 6,8%, con trend in continua ascesa da gennaio, per i beni alimentari nel carrello della spesa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

"Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – dice Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (l’11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività. E circa il 38% si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.

In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. Ecco perché occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

Cosa si può fare subito? Intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro". "La verdura è l’alimento per cui spenderemo di più quest’anno – denuncia Coldiretti – circa 80 euro in più a famiglia nel 2022". Subito dopo secondo la stessa analisi troviamo pane, pasta e riso, con quasi 60 euro in più, poi carne e salumi, per i quali si spenderanno 55 euro in più rispetto all’anno scorso.

Ma niente è esente dai rincari. Sale la frutta, il pesce, il latte, i formaggi, uova e olio, burro e grassi con l’olio di semi di girasole che ha subito un’impennata del 59%. Ma lievitano anche i principali prodotti essenziali come il latte fresco (13%), il burro (+11%), il pane fresco (+10%). E’ estate e volete concedervi un gelato? La vaschetta costa il 9% in più. La passata di pomodoro +8% e il fior di latte +5%.

Per difendersi dai rincari cosa possono fare le famiglie? Secondo un sondaggio online condotto da Coldiretti: il 23% va a caccia di offerte e buoni sconto nei supermercati (il 23%) oppure acquista prodotti di stagione ai mercati contadini che tagliano intermediazioni e costi di trasporto (il 23%).

Tra i comportamenti virtuosi di coloro che hanno risposto al sondaggio spicca la riduzione degli sprechi messa in pratica dal 19% ma c’è anche un 6% che si rivolge ai gruppi di acquisto solidale. Uno su cinque (il 27%) è costretto invece a ridurre gli acquisti.