
Joy Stafford Boncompagni e il presidente Dario Casini accanto al drappo del Palio 2018
Arezzo, 2 settembre 2018 - I cento anni dalla conclusione della Grande Guerra hanno ispirato Joy Stafford Boncompagni nella realizzazione del drappo del Palio della Balestra 2018, che i tiratori di Gubbio e di Sansepolcro si contenderanno nel pomeriggio di domenica 9 settembre nella città biturgense. Il balestriere riprodotto con il pennello è realmente esistito e l’artista lo ha individuato in una foto che risale proprio al Palio del 1918: indossa la giacca e la cravatta, cioè il vestito della festa, perché soltanto nel 1951 vi sarà l’avvento del costume. Il balestriere in borghese è collocato all’inizio di via dei Servi, strada storica ma meno riprodotta anche nelle cartoline, che confluisce in una piazza principale nella quale – altra novità – è riprodotta la Torre di Berta nella sua originaria collocazione: finora, infatti, l’antico monumento fatto saltare in aria nel 1944 era comparso a mo’ di simbolo. Ulteriore curiosità: i caratteri delle scritte sono gli stessi che la Buitoni aveva adottato per le sue campagne pubblicitarie. “C’è tanta storia in questo eccezionale drappo, persino rivoluzionario per certi dettami – ha detto il presidente della Società Balestrieri di Sansepolcro, Dario Casini, nel corso della conferenza stampa di ieri pomeriggio nella sala consiliare di Palazzo delle Laudi – e quindi ciò costituisce un valido motivo in più per vincere la sfida contro gli amici eugubini e per farlo rimanere in modo permanente nella nostra città”. Chiaro il messaggio impresso da Joy Stafford Boncompagni nella sua opera: “Le armi – ha sottolineato – debbono essere adoperate per sport e non per fare la guerra. In questa sala – ha poi aggiunto – mi sono sposata 35 anni fa e da oggi mi considero una biturgense al 100%”.