
di Lucia Bigozzi
Giù, per le ripide della vita nel buio di prove che mettono spalle al muro. Poi su, l’ebbrezza della vetta e il cammino che riprende. Sali e scendi. Alla fine, il riscatto, l’equilibrio e il racconto di chi ce l’ha fatta. A 67 anni Enzo Ghinazzi, per tutti Pupo, cambia ancora passo da “spirito” libero e un po’ provocatore qual è. Sceglie il teatro e sceglie la sua terra per lanciare il tour che da aprile lo porterà nei maggiori teatri italiani ed europei. Tutto comincia dal “Mario Spina”, a Castiglion Fiorentino, dove l’artista preparerà lo spettacolo: 12 e 13 aprile la due-giorni a porte chiuse con la band – da quarant’anni solo artisti aretini -; il 14 le porte del teatro si apriranno al pubblico (prevendita su www.liveticket.it) per la “data zero” della tourneè.
"Ho scelto lo Spina perché è un gioiello d’arte, ha un’acustica molto buona, è un luogo che dà emozioni. Ho un feeling forte con Castiglioni e il sindaco Mario Agnelli che mi ha consegnato il San Michele d’oro, il massimo riconoscimento della comunità e desidero regalare alla città e alla mia terra aretina l’opportunità di un’anteprima unica", spiega. L’unicità è il racconto di un uomo nell’incrocio tra vicende personali, artistiche e i grandi fatti che attraversano quasi mezzo secolo di carriera e di storia italiana.
"Le canzoni faranno da cornice alla narrazione della mia vicenda umana, tra alti e bassi, nei momenti più bui e in quelli più leggeri, divertenti". Pupo racconta "lo spettacolo della mia vita che voglio condividere con le persone che verranno a teatro. Parlo di un uomo caduto mille volte, ma si è rialzato e oggi ha trovato un equilibrio economico, artistico e privato che restituisce serenità e amplifica l’entusiasmo sui progetti da mettere in campo".
E’ una storia di riscatto, la sua, "per aiutare le persone a superare difficoltà e scoraggiamento. Io l’ho attraversato il tunnel, so come si sta e oggi mi piace mettere a disposizione degli altri il patrimonio di esperienza acquisito sul campo". Non a caso il tour teatrale si intitola “Su di noi… la nostra storia”, non a caso Pupo lo definisce "una terapia infallibile, un’iniezione di autostima e positività per chi attraversa un periodo buio, per dire che se ne può uscire e lo dice uno che non pensava fosse possibile".
Musica, canzoni selezionate sulla scia della narrazione (Vita da artista, Quanta gente, L’indifferenza, solo alcuni titoli) e molti video sui quali scorre la storia d’Italia. "Ci sono immagini degli anni Settanta, quando i cantanti venivano contestati ai concerti, la stagione del terrore con le Br, il rapimento di Aldo Moro e in tutta questa bruttura racconto come mi venne affibbiato il nomignolo Pupo, quasi una provocazione. Rivelo come è nato Gelato al cioccolato, le vicende buffe con Malgioglio, parlo di mio padre rievocando le sue mitiche battute".
C’è anche un tuffo nell’intimità del rapporto tra padre e figlia, tra le novità del tour. "Per la prima volta mia figlia Clara, oggi corista della band, canterà una canzone scritta per lei, dal titolo Centro del mondo. La lanceremo insieme il 19 marzo, festa del papà, a Domenica In, su Rai 1. Sarà uno dei momenti più emozionanti dello spettacolo teatrale". Una serata allo Spina, è stato il mood dell’incontro con Agnelli: teatro vuoto, solo loro sul palcoscenico.
"Ho voluto fortemente la tre giorni che Enzo ha deciso di regalarci. Lui è un esempio vivente di come superare le difficoltà. Ho ascoltato in anteprima la canzone della figlia Clara e da padre di una ragazza, mi sono commosso. Il suo entusiasmo e la sua carica sono contagiosi: anche per questo mi piace l’idea di condividere la data zero del suo tour con i castiglionesi e non solo", commenta il sindaco che nei suoi divertissement da dj ha un brano-must in scaletta: “Su di noi”, firmato Pupo.