Podere Rota, inchiesta sulla discarica. Indagato il sindaco di Terranuova

Contestate violazioni ambientali anche ad altre quattro persone tra cui una dirigente della Regione Toscana

Alcuni attivisti de ’Le vittime di Podere Rota’, il comitato che si oppone alla discarica

Alcuni attivisti de ’Le vittime di Podere Rota’, il comitato che si oppone alla discarica

Arezzo, 20 aprile 2022 - Podere Rota , da caso ambientale a inchiesta della procura. Il sindaco di Terranuova Bracciolini, Sergio Chienni, la dirigente del settore bonifiche della Regione Toscana, Renata Caselli, l’amministratore delegato di Csai, la società che gestisce la discarica, Luana Frassineti, e Marinella Bonechi e Giampiero Mazzoni, rispettivamente presidente e amministratore di Tb, spa con sede a Firenze che opera dentro la discarica, nelle scorse settimane sono stati iscritti nel registro degli indagati

A tutti e cinque gli indagati, la procura di Firenze, competente per i reati di tipo ambientale, contesta l’inquinamento e la gestione abusiva di rifiuti. Ai due “pubblici ufficiali”, cioè il sindaco Chienni e la dirigente Caselli, viene contestata anche un’omissione d’atti d’ufficio.

La procura fiorentina non ha ancora scoperto le sue carte, ma si è limitata a comunicare agli interessati le ipotesi di contestazione nei loro confronti. Tuttavia, si può ipotizzare che una relazione della Guardia di finanza di San Giovanni Valdarno, datata 2 agosto 2021, da cui scaturirebbe l’iscrizione sul registro degli indagati, si riferisca alla diffida che il comune di San Giovanni, confinante con Terranuova, aveva emesso il 30 giugno precedente nei confronti della Regione Toscana. I dubbi del sindaco Vadi, riguardavano la possibile contaminazione delle acque di superficie attribuita all’impianto che tratta i rifiuti di Firenze e del Valdarno.

L’avvocato Francesco Bevacqua, difensore della dirigente Caselli, attende di vedere le carte dell’inchiesta.

Le ipotesi reato si collocano tutte in data anteriore o prossima al 30 luglio dell’anno passato.

Va detto che anche la Regione Toscana su Podere Rota, non è rimasta con le mani in mano, almeno recentemente. La stessa Caselli, che è anche commissario per il caso keu, nei mesi scorsi ha identificato in capo a Csai (Centro Servizi Ambiente Impianti S.p.a) la presunta responsabilità dell’in quinamento delle acque e ha a sua volta intimato alla società pubblico privata di presentare il piano di caratterizzazione dell’area, ovvero il progetto per bonificare la zona in ottemperanza alla normativa contenuta nel Testo unico sull’ambiente del 2006.

Ma tutto è cominciato molti mesi prima ancora, quando l’Arpat, nei suoi controlli, aveva rilevato a Podere Rota una serie di superamenti dei parametri per una serie di sostanze inquinanti e metalli come tetracloroetilene, cloruro di vinile, tricloropropano, nitriti, arsenico, ferro, manganese, cromo totale, cromo VI, selenio, solfati, cloruri, ammoniaca. Ora, arriva la magistratura con la sua inchiesta.