ALBERTO PIERINI
Cronaca

Passerella sui binari, park e terminal Così cambierà l’area scalo merci

Non solo la biblioteca pubblica: il progetto punta a ricucire il centro con Campo Marte e il Baldaccio. La stazione dei bus lascerà le mura, posteggio ferroviario sotterraneo, "ponte" fino al campus universitario

di Alberto Pierini

Lanciano un ponte oltre lo strappo dei binari. La ferrovia da sempre è una sorta di barriera tra le due città: il centro e i viali urbani da una parte, Saione e Campo Marte dall’altra. Più il Pionta, la collina in cerca d’autore. Sfoggiando la patente della biblioteca pubblica, il progetto che il sindaco ha messo sulla copertina della sua seconda giunta, c’è la trasformazione complessiva di uno spicchio di Arezzo. Era già chiaro, i passi avanti del progetto, al quale le Fs hanno dato l’ultimo via, e i rendering del masterplan lo rendono decisamente più plastico. Un’idea alla quale aveva lavorato prima l’assessore Marco Sacchetti per poi essere affiancato in questo mandato da Francesca Lucherini.

La sintesi? Una passerella a scavalcare la zona ferroviaria, la demolizione del dopolavoro ferroviario e di altri stabili, la ricostruzione di una cortina di strutture a servizio dello scalo. E ancora il parcheggio delle ferrovie che diventerà sotterraneo, una nuova strada di collegamento tra i viali e il Baldaccio parallela ai binari. Naturalmente la "library" ma anche un centro benessere, con piscina e zone di verde. E il trasferimento del terminal dei bus: mossa che da una parte vedrà la nuova area prospiciente a quella attuale e dall’altra porterà a ridisegnare i Giardini Porcinai anche nel ramo oltre piazza della Stazione. Sotto le mura del Poggio del Sole non più pensiline e autobus ma la prosecuzione del verde che già correda, sia pur un po’ dimesso, il tratto lungo via Spinello.

Tappe? "Entro maggio ci sarà una conferenza complessiva estesa anche a Regione, Provincia e agli altri soggetti. Poi partirà la fase operativa" spiega Sacchetti. Che potrebbe anche andare in parallelo: da una parte le Fs a definire una manifestazione di interessi sulle aree a disposizione di Sistemi Urbani. Dall’altra il Comune ad acquisire i terreni della biblioteca: insieme tutta la fase dell’urbanizzazione. Beninteso: trovando le risorse per procedere, l’operazione è da tanti milioni di euro.

Ma intanto è interessante andare oltre la vetrina. Il collegamento stradale andrà da via Pier della Francesca a via Baldaccio fino a via dei Carabinieri. Potenzialmente asse di collegamento alla ex Lebole e al centro Affari, sempre che la zona prima o poi decolli. La passerella andrà dallo scalo merci a viale Cittadini e quindi all’ingresso del campus universitario. Sopraelevata, circa 110 metri lineari, pedonale, completamente di acciaio. Un’altra passerella più piccola, in questo caso ciclo-pedonale, collegherà invece la stessa area con il Baldaccio.

Il nuovo terminal, realizzato lì dove ora si allarga il parcheggio a raso delle ferrovie, avrà nove fermate capolinea per i bus in transito. Per quelli a sosta lunga il posto sarà trovato nel parcheggio di via Baldaccio, per non invadere di mezzi pubblici il centro. E il parcheggio? A parte due piccole aree a raso per i passeggeri dei treni, una da 30 e una da 20 posti auto, ci sarà un polmone sotterraneo. Dimensione 13.500 metri quadrati, capienza di quasi 400 macchine.

Davanti al Poggio del Sole, seguendo l’andamento di viale Pier della Francesca, è prevista una palazzina destinata ai locali di servizio per il dopo lavoro ferroviario e per i passeggeri (e se ne approfittassimo per riaprire un deposito bagagli?). La palazzina cosiddetta benessere avrà sei livelli fuori da terra e due interrati a parcheggio. All’interno è prevista anche una piscina. E la biblioteca?

Quattro piani esterni e due interrati, sempre destinati alla sosta. Libri a parte sono previsti spazi cultura e tempo libero, per farne un’area di buon afflusso. I tempi sono il nodo più complesso: trattative con più enti, il tavolo con le Fs, la caccia ai finanziamenti. C’è di che far ragionare figli e nipoti. Per ora accontentiamoci dei rendering: il resto, forse, verrà.