GAIA PAPI
Cronaca

Parco Giotto, nuova vita Il bar riapre a primavera

La cooperativa Koinè e Menchetti hanno trasformato i locali abbandonati. La struttura diventerà centro di aggregazione sociale e spazzerà via il degrado

di Gaia Papi

Arezzo

Dovremo attendere la primavera per vedere, insieme al rifiorire del parco Giotto, anche la nuova vita del bar ristorante firmato Koinè e Menchetti. "Fine febbraio, inizio marzo" ha assicurato Paolo Peruzzi, il presidente di Koinè che all’inizio del 2019 si è aggiudicata la gestione del locale per quindici anni e che vuole farne soprattutto un centro di animazione culturale e un presidio di sicurezza contro il degrado. "Tra il collaudo del lavoro fatto a fine giugno, l’accordo con Menchetti, l’ordine degli arredi siamo arrivati ad ottobre. Passata l’estate non c’è motivo di correre per l’apertura" spiega. I lavori sono finiti, la struttura è già pronta in tutto il suo colore, rosso, bianco, blu, giallo. Un grande quadro di Mondrian, il pittore olandese che ha rivoluzionato l’arte del secolo scorso con le sue opere di linee nere e colori primari. "Una struttura che ha alimentato una vivace discussione durante tutta l’estate. E questo ci piace perché è riuscita nel suo intento, suscitare interesse. Obiettivo: offrire uno sguardo nuovo per valorizzare quello che già c’era, il parco" spiega Peruzzi. A questo punto mancano solo gli arredi e i contenuti che Menchetti, gigante degli aperitivi, pizza e dolci artigianali con quartier generale a Cesa e ramificazioni tra Toscana e Umbria, ha affidato ad un grande produttore internazionale. Sarà lui ad occuparsi degli interni del ristorante che avrà la capienza di cento persone. Il brillante progetto dell’architetto Pietro Pagliardini, che sfiora il mezzo milione di euro, sarà un mix di riqualificazione urbana e aggregazione sociale, con un occhio all’aspetto occupazionale, quattordici i posti di lavoro tra bar e ristorante. Ci sono grandi aspettative intorno al progetto.