
Gli impianti agrivoltaici sul territorio cortonese fanno discutere
Botta e risposta politico tra maggioranza e opposizione sulla votazione alla variante del piano strutturale intercomunale proposta nell’ultimo consiglio Comunale e legata all’individuazione delle aree potenzialmente non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici. Il gruppo consiliare del Partito Democratico e Cortona Civica ha scelto di abbandonare l’aula al momento della votazione del punto specifico. Immediata la presa di posizione del gruppo di maggioranza Futuro Per Cortona che parla di "scelta incomprensibile, soprattutto alla luce del fatto che la Regione Toscana ha indicato 16 chilometri quadrati nel Comune di Cortona da destinare ad agrivoltaico. Un tema di evidente importanza per la tutela del paesaggio, dell’agricoltura e della programmazione territoriale, a prescindere da ogni idea politica". Futuro per Cortona adduce la scelta anche a motivi di "opportunità politica", visto l’avvicinarsi delle elezioni regionali "per non urtare la sensibilità della maggioranza PD che governa la Toscana". E aggiunge: "ricordiamo ai cittadini che la stessa Regione nel recente passato aveva posto vincoli paesaggistici per strutture meno impattanti del fotovoltaico. Oggi, con l’avvallo di queste autorizzazioni e senza ostacolare o porre osservazioni in merito la Regione dà il via libera a 16 Kmq di agrivoltaico". Pronta la risposta del Pd che difende la normativa regionale sulle fonti rinnovabili "che intende ridurre i rischi di una installazione massiva prevista a livello nazionale" e al contempo afferma che "non c’è intenzione di criminalizzare chi fa impresa né ignorare l’urgenza di raggiungere l’autonomia energetica" ritendendo "che le energie rinnovabili vadano promosse con criterio. Per questo abbiamo votato favorevolmente l’atto per chiedere alla Regione misure a difesa del paesaggio, e la delibera per costituire una comunità energetica a Cortona". Sul punto non votato spiega: "non si tratta di un provvedimento contro l’agrivoltaico, ma di un atto che individua le aree non idonee secondo quanto già previsto dalla legge regionale. La variante include l’ampliamento del territorio urbanizzato per correggere macroscopici errori da noi già segnalati. In commissione non è stata fornita alcuna informazione chiara: nessuna planimetria, nessun dettaglio utile a comprendere la portata delle modifiche. Abbiamo appreso le novità solo confrontandoci con un altro ente, attraverso un documento non ufficialmente condiviso. In assenza di trasparenza, abbiamo ritenuto doveroso non partecipare al voto".
La.Lu.