Panno: ritirati i licenziamenti, ordini in crescita

Nello stabilimento di Soci è arrivata la lettera che chiude il caso. Gli operai: "L’abbiamo appesa al muro, accanto a quella della svolta"

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di Lucia Bigozzi

Due lettere incorniciate sulla parete dell’ufficio, a memoria di quello che è accaduto e di come, alla fine, tutto si è risolto. La prima riassume i giorni bui, quelli senza speranza, quelli dei licenziamenti collettivi annunciati a luglio insieme alla fine della fabbrica-comunità di Soci: diciotto posti di lavoro sull’orlo del precipizio, un centinaio nell’indotto casentinese, la storia di un tessuto in lana unico che ha rischiato di finire tra le forbici dei commissari liquidatori. C’è scritto che la procedura dei licenziamenti è stata ritirata. Si sapeva da settimane, ma ora è nero su bianco. Il peggio è passato: quattro mesi di vertenza, Cgil in trincea e Regione mobilitata con il tavolo tecnico sulle crisi aziendali, istituzioni e politici a fare quadrato intorno allo stabilimento.

La seconda lettera in bella mostra racconta e certifica la svolta, un mese fa con gli imprenditori lanieri pratesi Maurizio e Luca Bellandi - clienti storici della fabbrica di Soci - che ci mettono la faccia, un investimento e acquisiscono l’immobile. "In due lettere c’è la storia più recente e travagliata di un luogo che rappresenta l’identità di una vallata e la tradizione di un tessuto richiesto nel mondo per le sue caratteristiche: leggerezza, resistenza e brillantezza dei colori", dicono con il sorriso ritrovato Roberto Malossi e Andrea Fastoni. La produzione è ripartita a pieno ritmo e i macchinari continuano ad "accumulare" chilometri di pezze di Panno Casentino.

C’è di più: la chiusura definitiva della vertenza ha generato un incremento di ordini da parte di grandi griffe della moda, dalla fiera in Belgio i produttori sono tornati con nuovi ordini di cappotti e giacche color becco d’oca e la materia prima sarà ancora tra le mani dei maestri artigiani di Soci.

"Stiamo lavorando molto e lo stiamo facendo in un’atmosfera più distesa, dopo la grande paura. Dopo la svolta che ci ha permesso di salvare posti di lavoro e prodotto, abbiamo ricevuto un quantitativo maggiore di ordini rispetto allo stesso periodo del 2021, in particolare sono cresciute le commissioni proprio sulle pezze di Panno Casentino", spiegano Malossi e Fastoni.

Il prima e il dopo appeso al muro "affinchè resti un segno tangibile di una vicenda dalla quale siamo usciti grazie a uno straordinario gioco di squadra", sottolineano. Lettere come "quadri" sulle quali ogni parola rappresenta un passaggio nel cammino verso la salvezza. Obiettivo raggiunto.