Paese salta sul treno della memoria

Non li lascia soli. Perchè da quel luglio di quasi ottanta anni fa se li porta sulle spalle. Un paese devastato dalla furia nazista, famiglie distrutte, la traccia di sangue invisibile ma su ogni porta, come nella Bibbia. E pure nell’abbraccio che non si spezza. Da quel luglio del 1944 Cavriglia non ha mai dimenticato il giorno del dolore. Ora che finalmente si apre un processo su quella strage, non perde l’occasione di dimostrarlo. E si stringe di nuovo intorno ai suoi morti. Ognuno portando idealmente sul petto una foto, un volto, un ricordo. Il sindaco in testa, in fascia tricolore. La giunta compatta al suo fianco. La gente invitata a fare lo stesso. L’appuntamento è in stazione per il treno delle 8.50 L’appuntamento è con la memoria. E lo aspettano ormai da ottanta anni.

Lucia Bigozzi