REDAZIONE AREZZO

Pace, cashmere e scarpette rosse: la giornata speciale di Rondine nel palazzo della Provincia

Il premio a Brunello Cucinelli consegnato dal ministro Maria Elena Boschi, che esalta la cittadella della pace. Il racconto di Yahel, una ragazza israeliana LE FOTO DELL'INCONTRO CON RONDINE

Maria Elena Boschi tra gli studenti di Rondine

Arezzo, 6 giugno 2015 - "Sono a Rondine da due anni. Prima  avevo paura perché non conoscevo la lingua nè la cultura". Ora Yahel ha un po' meno paura sennò non troverebbe la forza di alzarsi nel salone della Provincia, accendere il microfono e prendere la parola: lì sotto l'affresco dei Grandi, che troneggiano e insieme danno il nome al "sancta sanctorum" del palazzo.

Yahel ha 25 anni, viene da Israele, studia design  di interni (già, chissà che ne pensa della sala dei grandi come architetto...) e ha una sua frase che le dà il coraggio che a volte, a lei come a tutti, viene a mancare. "Tutte le cose entrano nella nostra vita nel momento giusto quando abbiamo gli strumenti e il potere di affrontarli".

E' lei a dare voce agli studenti, nel giorno dell'incontro con un ministro e con un re della moda: e soprattutto della grande giornata di Rondine nel palazzo della Provincia. Intorno c'è il tutto esaurito: dai candidati a sindaco agli amministratori in carica, dalle categorie economiche agli industriali amici. Più Brunello Cucinelli:il re del cashmere per una volta senza capi in cashmere. E del resto qui è soprattutto come guida della Fondazione che ha il suo nome.

Una fondazione che si è data un obiettivo ambizioso, "estendere e approfondire in maniera concreta gli obiettivi e gli ideali che nel corso degli anni si sono formati e hanno alimentato l'aspirazione umanistica nata a Solomeo". Solomeo è il luogo dove è nata l'azienda, parola d'ordine "La bellezza salverà il mondo", farina del sacco di Dostoevskij.

Luii non indossa cashmere ma il ministro Boschi ha le sue scarpe rosse laccate, forse per non deludere chi se le aspetta. Entrano insieme nella Sala dei Grandi, poco prima che Yahel inizi a parlare. "La prima volta che sono tornata a casa da Rondine non è stato facile: a casa nel momento in cui dovevo spostarmi pensavo dove sarebbero andati i palestinesi".

Forse per questo le sue amiche palestinesi le ha vicine e non le perde mai di vista. E così il resto dello studentato, 30 ormai ospiti fissi della Cittadella della Pace. Pace nel cui nome, a Rondine sventolato pochissimo, viene consegnato il premio. "Spero che la vicinanza di Cucinelli possa dare valore ai passi di questi ragazzi" spiega Franco Vaccari, il fondatore di questa avventura che ha appena tagliato il traguardo dei 18 anni.

Il ministro va oltre i soliti interventi. "Per una volta mi sento di rappresentare più il mio territorio che il Governo. I giovani di Rondine tornando a casa sarannio portatori sani di bellezza e di pace. Ciascun giovane di Rondine è diventato custode dell'altro suo compagno". Cita Mandela, allarga i confini della politica, esalta la figura di Cucinelli. Sotto gli occhi del padrone di casa, il presidente della Provincia Roberto Vasai, di Maria Latella, giornalista di Sky 24.

E naturalmente di Yahelm ha lo stesso nome della giornalista protagonista del film Ana Arabia, sulla convivenza quasi miracolosa tra ebre e arabi, a Jaffa e non a Rondine. "Non vedevo l'ora di tornare a Rondine per sapere cosa stessero facendo i miei amici". Che poi sarebbero anche i suoi nemici. Lì, alla  radice di quel premio senza cachemire e in scarpette rosse.