MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Pacco sospetto davanti alla sede di Forza Nuova, ore di blocco: era vuoto

Lasciato a Montevarchi davanti alla sede: strada chiusa fino all'arrivo degli artificieri, lo aprono e scoprono che era un falso allarme

La strada chiusa per un pacco sospetto

Arezzo, 19 novembre 2019 - Il pacco sospetto era stato depositato tra la saracinesca e la vetrina della sede congiunta della Fiamma Tricolore e di Forza Nuova a Montevarchi, al civico 45 di via Isidoro del Lungo, in pieno centro storico. Da quel momento è iniziata la bagarre: con la strada chiusa, il traffico dirottato altrove. Fino alle 21.37, quando gli artificieri lo hanno aperto: vuoto, completamente vuoto.

A trovare quell’involucro che nessuno aveva commissionato, ieri pomeriggio attorno alle 15,30, un simpatizzante dei due gruppi di estrema destra ed è scattato subito l’allarme bomba. «Siamo arrivati ad aprire e abbiamo visto un pacchettino con la scritta ‘Contiene un regalo speciale!rikorda’ – spiega Matteo Martini, che guida la segreteria regionale della Fiamma – e nessuno se l’è sentita di scartarlo.

E’ stato logico, quindi, rivolgersi al Commissariato cittadino della Polizia di Stato e la dirigente, giunta subito sul posto, ha ritenuto opportuno avvertire gli artificieri». Nel frattempo il tratto di fronte al discusso presidio, inaugurato nel maggio scorso dal segretario nazionale e fondatore di FN Roberto Fiore mentre la vicina piazza Vittorio Veneto ospitava una contromanifestazione, veniva transennato dagli agenti della Polizia Municipale e interdetto alla circolazione di auto e pedoni.

La parallela della centralissima via Roma resterà chiusa fino al termine delle operazioni per diverse ore. D’altronde la squadra artificieri, impegnata su altri fronti, ha raggiunto il cuore della mandorla medievale solo dopo le 20. Contemporaneamente al blocco del transito gli uomini in divisa sollecitavano gli operatori di commercio e artigianato vicini al potenziale pericolo a sgomberare le loro attività.

Tutto si è svolto per inciso nella più totale tranquillità di un pomeriggio piovoso e quasi all’insaputa dei montevarchini. Solo qualche curioso ha chiesto i motivi dello spiegamento di forze.

«A quanto ci hanno riferito alcuni residenti – riprende Martini – il pacchetto sarebbe lì da qualche giorno, almeno da sabato. Nel fine settimana non eravamo venuti ad alzare la serranda. Ma le precauzioni ci sono sembrate ugualmente giustificate. Del resto non è la prima volta che siamo oggetto di consegne per così dire indesiderate. Dalla scorsa primavera – prosegue Martini – abbiamo trovato buste aperte con frasi minacciose come ‘fuori i fascisti dall’universo’, insulti di ogni genere e persino escrementi. Gesti alla fine innocui anche se offensivi, ma stavolta un involucro chiuso, sebbene leggero e di piccole dimensioni, non ci ha lasciato tranquilli».

Non è tutto perché il responsabile di quel fondo, frequentato solo saltuariamente e da pochi militanti, rivela di aver ricevuto telefonate notturne da un numero anonimo con una voce che annunciava la falsa notizia dell’incendio del locale o della sua devastazione.

«Scherzi di pessimo gusto – continua – e minacce rimaste verbali senza mai sconfinare in niente di fisico. Ora però la misura è colma, ci sentiamo bersaglio di un clima di odio e intimidazione che viene fomentato dalle iniziative di chi chiede a gran voce la chiusura della nostra sede in maniera ingiustificata. Ricordo a tutti – conclude Matteo Martini – che rappresenta due partiti che si presentano alle elezioni in modo democratico».

Ore di paura, di tensione, anche se i più sono convinti sia sol uno stupido scherzo. Poi il lieto fine: il pacco è vuoto, lo certificano gli artificieri arrivati da Pisa.