OroArezzo torna al centro del mondo Via alla grande fiera dopo tre anni di stop

Oggi l’inaugurazione: 300 aziende in mostra, la metà aretine e oltre 200 buyer da 50 Paesi. L’allestimento contro la guerra in Ucraina

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di Federico D’Ascoli

Millecentoventinove giorni dopo l’ultima volta torna OroArezzo. Dopo una pandemia, una guerra e il prezzo del metallo che in mezzo ha toccato il suo massimo storico e ancora veleggia oltre i 57 euro al grammo, oltre trecento aziende affrontano uno di quei test decisivi, sapendo che nulla potrà essere come prima. Almeno in tempi brevi. Il 2021 è servito a recuperare le perdite di un 2020 annus horribilis: grazie a questo ritorno ai livelli pre-Covid, il settore può guardare con ottimismo al futuro, nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime già in atto e accelerato dall’invasione dell’Ucraina. Basteranno i segnali delle prime ore di contrattazione per dire se sarà davvero primavera di rinascita per le oltre 150 aziende aretine e altrettante dal resto d’Italia che partecipano a questa edizione numero 41 che si distribuisce in quattro padiglioni e in quattro giorni: d’altra parte il distretto ha registrato una crescita rispetto al livello pre-crisi pari al +23,5% sul 2019.

La cerimonia di apertura è fissata alle 11.30 alla presenza delle autorità cittadine e nazionali. Il tema della fiera sarà anche la pace con gli specchi e gli ulivi voluti dal direttore artistico Beppe Angiolini. Dopo la fiera Jgt Dubai di febbraio e VicenzaOro di marzo, OroArezzo riporta il gioiello made in Italy al centro del panorama orafo mondiale.

Circa duecento i compratori stranieri provenienti da cinquanta Paesi tra cui Medio Oriente, Africa ed Europa, soprattutto dell’Est. Conferme anche dagli Stati Uniti e da Argentina, Messico e Canada, ma anche da Indonesia, Malesia e Vietnam.

Ad accoglierli nei padiglioni di Arezzo Fiere e Congressi oltre trecento espositori con un’offerta che va dalla classica oreficeria, gioielleria, argenteria, semilavorati e pietre, alla tecnologia con i sistemi di lavorazione più avanzati grazie alla collaborazione con l’Associazione fabbricanti esportatori macchine per oreficeria. Inoltre, nell’area cash & carry, l’opportunità anche per i retailer italiani di acquistare sul pronto per riassortire le vetrine.

Un format consolidato, quello di OroArezzo, organizzato da Italian Exhibition Group, che punta anche sul digitale. È infatti attiva la Jewellery Golden Cloud, piattaforma predisposta da Ieg e potenziata da un sistema di intelligenza artificiale che agevola la corrispondenza mirata nei giorni di fiera grazie alla profilazione degli utenti connessi. Espositori e buyer hanno già avviato le interazioni online per definire e ottimizzare la propria agenda di affari durante la manifestazione.

Intanto si torna a vendere e comprare faccia a faccia e, con i tempi che corrono, non è poco: "Non le nascondo la soddisfazione di trovarci finalmente nelle condizioni per poter garantire lo svolgimento in presenza di un appuntamento decisivo per il business del settore orafo e dei gioielli – afferma il presidente di Ieg Lorenzo Cagnoni – è la testimonianza dell’impegno corale e di un dialogo sempre più forte con i protagonisti aretini dell’oreficeria, le istituzioni e le associazioni di categoria. Per il settore c’è stata una forte concentrazione di eventi fieristici determinati dalla pandemia. Questo, inevitabilmente inciderà sui risultati finali ma si calcola che nel 2023 si potranno ritrovare i livelli di fatturato precedenti ai due elementi di crisi planetaria: per questo il primo semestre di quest’anno sarà decisivo per mettere le basi di questa ripresa che già gli operatori stanno intravedendo".