
Un calendario intinto nell’oro. Il calendario delle mostre orafe, uno degli snodi per l’attività delle nostre aziende di punta e che ritrovano finalmente un briciolo di certezze. Il nuovo appuntamento con Vicenza è stato fissato dal 17 al 21 marzo. Mentre arriva la conferma definitiva delle date per Oro Arezzo, che rimane inchiodata al weekend dal 7 al 10 maggio.
Le tradizionali certezze erano state minate come al solito dalla pandemia. Che aveva consigliato Italian Exhibition Group, più semplicemente Ieg, ad un prudente slittamento dell’edizione di gennaio. Era lì, nel mezzo del mar dei contagi: improponibile soprattutto perché non ci sarebbe stata alcuna certezza sull’afflusso di buyers e operatori in quel periodo dell’anno.
L’alternativa di marzo era già la collocazione più probabile, ora è ufficialmente la prima boa dell’anno. Dunque VicenzaOro si ripropone in primavera. Una data verso la quale convergeranno come sempre centinaia di imprese aretine.
Un calcolo confermato dal progressivo aumento della copertura vaccinale in tutta Europa e insieme dalle indicazioni che anche l’attuale ondata abbia ormai superato dappertutto il picco. E che permetteranno a Vicenza di riaprire i padiglioni in sicurezza secondo i protocolli applicati e testati nelle edizioni di settembre 2020 e 2021 così come in tutte le manifestazioni confermate da Ieg a vari livelli. Il resto del calendario viene di conseguenza. Nel caso di Vicenza l’appuntamento a settembre per VO Vintage, l’evento aperto al pubblico di collezionisti e agli appassionati di orologi e gioielli vintage, collaterale al settore e che non sarebbe potuto rimanere nella collocazione tradizionale di marzo.
Così come i cugini di Vicenza hanno riposizionato altri appuntamenti espositivi. Ma intanto è il complesso del calendario a fissare una serie di bandierine. A febbraio (dal 22 al 24) andrà in scena il nuovissimo evento negli Emirati Arabi Uniti "Jewellery, Gem and Technology Dubai". E’ il primo show internazionale a riaprire nel 2022. E quindi la conferma per Oro Arezzo, dal 7 al 10 maggio, come al solito centrata su tutta la produzione made in Italy, occasione per incontra i top buyer dei mercati più importanti al mondo, dall’Asia al Nord America.
La conferma consente agli operatori di poter programmare almeno i prossimi mesi con qualche certezza in più. E così per il mondo dell’accoglienza, che in queste settimane sconta la gelata complessiva degli arrivi. Appesa alla stagione ma anche al blocco di tutti gli eventi fieristici, sportivi e convegnistici sull’altare della pandemia.