TULLIO DE PISCOPO
Cronaca

"Ora ricominciamo a sorridere". De Piscopo in versione blues e jazz

Il cantante napoletano domani ad Arezzo proporrà anche un omaggio all’amico Pino Daniele

"Ora ricominciamo a sorridere". De Piscopo in versione blues e jazz

Il cantante napoletano domani ad Arezzo proporrà anche un omaggio all’amico Pino Daniele

di Francesco Tozzi

TERRANUOVA B.NI (Arezzo)

è più carico che mai. Domani sera alle 22 salirà sul palco del Beta Bar di Terranuova Bracciolini per celebrare i 40 anni di "Stop Bajon". Abbiamo raggiunto telefonicamente il percussionista (nella foto) mentre si trovava sull’Appennino Tosco-Emiliano.

Tullio, è mai stato in provincia di Arezzo?

"Negli anni Ottanta sono stato spesso a Montevarchi. Ho inoltre dei bellissimi ricordi che mi legano ad Arezzo, quando c’era il Jazz Club. Lì mi regalarono un orologio con inciso il mio nome. Poi mi sono esibito in piazza Grande per Vota la Voce - Sorrisi e Canzoni. E soggiornavo da Cecco. Come si mangiava!".

Si esibirà nel centro della movida: che rapporto ha con le nuove generazioni?

"I miei concerti sono frequentati soprattutto da giovani, perché i miei brani sono diventati dei pezzi di culto. ‘Stop Bajon’ è una magia che ho scritto insieme a Pino Daniele. ‘Andamento Lento’ non muore mai. ‘E Allora E Allora’ evoca parole importantissime, perché già nel 1989 si chiedeva: perché non sorridiamo più?".

È importante sorridere?

"Un sorriso vale tanto/ E non dura che un momento recita il brano. Dobbiamo donarlo, soprattutto a chi ne ha più bisogno. Regalarlo agli altri è la cosa più saggia che possiamo fare".

Pensiamo solo a noi stessi?

"Sì, ma questo accadeva già negli anni Ottanta!".

Allora quando si sorrideva? "Quando eravamo poveri".

Mi perdoni: si stava meglio quando si stava peggio?

"Ho vissuto in un periodo in cui l’Italia stava crescendo, poi è finita nel baratro. Il nostro Paese è caduto spesso, ma alla fine si è sempre rialzato. Oggi siamo una nazione triste, con troppa rabbia in giro. Ricordiamoci però che dobbiamo vivere la vita, che è una sola. Dobbiamo prendere la nostra vita e farne un capolavoro!".

Cosa ci ha divisi?

"La tecnologia, ad esempio, invece di unirci ci ha separati. Io non sopporto quando mi chiedono di inviare un’e-mail. Ma una telefonata? Fammi sentire la tua voce!"

Chissà cosa le rispondono

"Che Tullio è antico. Ma voglio esserlo. Voglio stare in mezzo alla gente, amo i giovani".

E cosa proporrà sul palco del Beta Bar?

"Un concerto all’insegna del feeling. Ci saranno anche omaggi al nostro fratello in blues Pino Daniele e al grande Astor Piazzolla".

Pino è sempre presente...

"Io e Pino eravamo in perfetta simbiosi. Quando me lo segnalò mio padre a Napoli, capii subito che possedeva del talento. Eravamo molto uniti"