di Maria Rosa Di Termine
E’ il giorno del faccia a faccia tra le organizzazioni sindacali, le Rsu e la proprietà dell’Opificio Tecnologico di Terranuova. L’azienda che lavora nel settore dell’elettronica, specializzata nell’assemblaggio e nella riparazione di inverter per il fotovoltaico, ormai da più di un anno si trova a fare i conti con un clima di incertezza che mette a dura prova la quarantina di lavoratori occupati nello stabilimento. A far impennare il termometro della preoccupazione il mancato pagamento dello stipendio di luglio che dovrebbe essere saldato, stando alle assicurazioni dei vertici aziendali, entro oggi, e l’impossibilità di accedere agli ammortizzatori sociali già terminati.
Otto giorni fa, non a caso, i dipendenti hanno incrociato le braccia per due ore con una manifestazione davanti ai cancelli della fabbrica che aveva l’obiettivo di far conoscere all’opinione pubblica la situazione di un’impresa, come hanno rimarcato i sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil, alle prese con problemi "cronici, strutturali, in termini di liquidità, ordinativi e di volumi di lavoro". Com’è noto l’Opificio è stato rilevato con la formula dell’affitto di ramo d’azienda nel 2020 e fin dai primi momenti emersero difficoltà che rimangono irrisolte. A cominciare dalla scarsità di commesse, hanno sottolineato i sindacalisti, aggravata dal mese di maggio dalla perdita di un cliente importante e dal possibile trasferimento di un comparto strategico suscettibile di generare minori introiti e di complicare il quadro. Per questo già nel 2022 la ditta è stato al centro di tre tavoli tecnici in Regione, coordinati da Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro e le crisi aziendali del Governatore Eugenio Giani, e in quella sede istituzionale i proprietari si erano impegnati a presentare entro lo scorso dicembre un piano industriale dettagliato, con programmi e obiettivi per il rilancio. Un impegno rimasto sulla carta.
Questa mattina, alle 10.30, dunque, si terrà l’atteso confronto nella sede di via Prima Strada Lungarno durante il quale gli esponenti delle maestranze chiederanno che alle parole e alle promesse seguano i fatti. Nel pomeriggio alle 14, poi, è prevista l’assemblea dei lavoratori per illustrare gli esiti della riunione. A prescindere dall’esito è chiaro che la vertenza viene seguita passo passo anche dalle istituzioni locali e dal sindaco della città Sergio Chienni che ha espresso vicinanza agli addetti, sottolineando l’opportunità che la Regione, com’è avvenuto finora, continui ad essere coinvolta per tutelare il futuro di tante famiglie.