
Cento gioielli, in parte già arrivati, lancio del Governo, misure di sicurezza: la mappa dei capolavori, le novità
dall’inviato Luca Amodio
ROMA
Un giorno di festa quello di ieri per Arezzo. Il palcoscenico è stato quello del ministero della Cultura e direttamente dalla capitale è stata presentata la mostra dedicata a uno dei figli illustri della città: Giorgio Vasari, quell’artista poliedrico, considerato il primo storico dell’arte, che la sua terra omaggerà in occasione dei 450 anni dalla morte. L’evento, organizzato dal Comune di Arezzo e Fondazione Cr Firenze con la Fondazione Guido D’Arezzo, si chiama "Vasari. Il teatro delle virtù" prenderà il via il 31 ottobre e durerà fino al 2 febbraio: sarà l’iniziativa di punta del più ampio cartellone "Arezzo. La città di Vasari" che ha già ospitato eventi in onore del genio aretino.
Le location della mostra punta di diamante saranno due: quella della Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea e gli spazi dell’ex chiesa di Sant’Ignazio. Per dirla con le parole del presidente del comitato scientifico Carlo Sisi: "Un progetto che mette insieme sei mostre fino ad arrivare a un gran finale, Vasari è stato maestro imprenditore dell’arte che con le allegorie collegava pittura, politica e arte figurativa".
La presentazione di ieri è iniziata con un bilancio che ha riempito di orgoglio gli organizzatori: all’appello ci saranno oltre cento opere tra inediti, pale monumentali e capolavori. Arriveranno in città da tutto il mondo: dal Louvre, da Vienna, dal Met di New York ma anche da Castello Sforzesco e dagli Uffizi.
Cristina Acidini, curatrice della mostra, ha spiegato: "Opere di altissima qualità che evidenziano come il fil rouge che lega la produzione artistica del Vasari sia quella cultura che gli ha permesso di lavorare nelle corti più importanti dell’Italia di allora".
Tra i grandi ritorni ci sarà anche la Chimera, il bronzo etrusco simbolo della città, ritrovato ad Arezzo nel 1553, oggi custodita al Museo archeologico di Firenze. Sarà lei l’apripista ad una rassegna che vede proprio l’allegoria come chiave di volta dell’iniziativa e di come questa è stata utilizzata in quel patrimonio di invenzioni del Vasari per la gloria del Granduca Cosimo I, suo protettore fino alla sua morte. Nella giornata erano attesi i saluti del ministro Alessandro Giuli che però ha dovuto rinunciare per un impegno in agenda. Al suo posto il sottosegretario Gianmarco Mazzi che ha elogiato il gioco di squadra delle istituzioni. Presente anche il senatore Paolo Marcheschi capogruppo di FdI in commissione cultura a Palazzo Madama. Ed è per questo che Arezzo potrà vantare di ospitare nelle sue teche "l’Autoritratto degli Uffizi", opera di Giovanni Stradano che celebra il ruolo apicale dell’aretino alla corte del Granduca.
Tra gli altri gioielli ci saranno poi carteggi rari e pubblicazioni, oltre ad straordinarie opere pittoriche della prima fase fiorentina come le "Tentazioni di San Girolamo"; oppure "L’Allegoria del sonno" e "L’Allegoria dell’oblio"; lo studio a penna e inchiostro con "Le primizie della Terra offerte a Saturno", preparatorio per l’affresco della Sala degli Elementi in Palazzo Vecchio, concesse in prestito dal Met. E non finisce qui. Da Vienna, New York e Parigi arriveranno i disegni che per Vasari erano ideazione alla base di ogni opera, tra questi ci saranno schizzi preparatori per il "Giudizio Universale" della Cupola di Santa Maria del Fiore. Soddisfazione da parte del primo cittadino Alessandro Ghinelli: "L’Anno Vasariano ha portato Arezzo al centro dell’interesse artistico nazionale e ha contribuito in maniera decisiva ad affermarne la caratteristica acquisita di città d’arte".
Gli fa eco Bernabò Bocca, presidente Fondazione Cr Firenze che paragona l’iniziativa ad "Un viaggio ricco di proposte e di eventi che uniscono, all’assoluto valore scientifico, un forte aspetto divulgativo che è stato apprezzato dal pubblico". "Giorgio Vasari è stato un protagonista della cultura italiana ed europea - aggiunge Francesco Macrì, presidente di Estra, main sponsor dell’evento - Il 450° anniversario della sua morte è un’occasione per una riflessione non solo su questo artista ma anche sulla società del Cinquecento".